A breve scadrà anche l’ultima rata della tassa sui rifiuti, o Tari, relativa a quest’anno.
Ma c’è un modo per pagare meno a partire dal prossimo anno?
Come dichiarato da SkyTg24, ecco cosa c’è da sapere.
La Tari è l’imposta con la quale i contribuenti, di fatto, finanziano i costi del servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura.
Questo tributo locale viene pagato da chi occupa fisicamente gli immobili oppure, nell’ipotesi in cui questi siano vuoti, da chi ha su essi il diritto di proprietà.
Inoltre, ciò che si paga con la Tari non è la produzione effettiva di rifiuti, ma la mera possibilità di produrli dimorando nell’immobile soggetto a questa tassa.
Nel momento in cui si calcola la Tari bisogna tener conto di due diverse componenti:
- La Tari è calcolata secondo una quota fissa e una quota variabile;
- L’importo complessivamente dovuto è determinato in relazione sia alle caratteristiche dell’immobile che a quelle del nucleo familiare.
Il presupposto per il pagamento della tassa sui rifiuti è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte operative, suscettibili di produrre rifiuti.
A fissare le regole è il comma 641 della Legge di Stabilità 2014 la quale prevede che il pagamento sia dovuto “da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani”.
A pagare è l’utilizzatore dell’immobile, non il proprietario.
Rientrano invece tra i casi di esonero:
- Aree condominiali comuni e non utilizzate in via esclusiva (ad esempio per androne e scale del palazzo);
- Aree in cui non si producono rifiuti in modo autonomo, ovvero cantine, terrazze, balconi;
- Aree pertinenziali scoperte o accessorie di locali già soggetti a tributo;
- Locali che, a causa di situazioni particolari, non sono suscettibili di produrre rifiuti.
Tra i casi di riduzione obbligatoria della Tari c’è quello che riguarda le zone nelle quali non viene effettuata la raccolta: in questo caso è previsto uno sconto del 40%, con il comune che può decidere di graduare la tariffa in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita
Previsto anche un secondo caso di riduzione: infatti, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti o di effettuazione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi, con situazione di danno o pericolo alle persone o all’ambiente da parte dell’autorità sanitaria, è previsto uno sconto del 20%.
Prevista anche la possibilità di riduzioni della quota variabile della Tari proporzionali alle quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani che il cittadino dimostra di aver riciclato.
Tale riduzione, però, è a totale discrezione del Comune di residenza.
Secondo quanto prevede il MEF, il Comune, in quanto destinatario ultimo della tassa, può anche applicare alcune riduzioni facoltative:
- abitazioni con unico occupante;
- abitazioni e locali per uso stagionale;
- abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero;
- fabbricati rurali ad uso abitativo;
- attività di prevenzione nella produzione di rifiuti (in particolare: utenze domestiche che abbiano avviato il compostaggio domestico), commisurando le riduzioni tariffarie alla quantità di rifiuti non prodotti.
A partire dal 2025 Cervia e Ravenna passeranno a un sistema di pagamento della Tari diverso, basato sull’effettiva produzione dei rifiuti indifferenziati: questo potrebbe portare molti cittadini a pagare meno.
La novità della tariffa puntuale potrebbe presto allargarsi: a Bologna, per esempio, sono stati installati cassonetti che si aprono solo previa introduzione di una tessera, la Carta Smeraldo, personale dell’intestatario della Tari.
Non è stato però ancora previsto un sistema di peso dell’immondizia immessa.
In diversi Comuni della città metropolitana di Roma, invece, è stato introdotto un sistema per l’applicazione della Tari in base alla raccolta, che si basa su quante volte viene svuotato il cassonetto dato a ogni famiglia.
I primi effetti si vedranno nel 2025.
Attenzione in caso di eventuali contenziosi.
Come sappiamo l’importo della Tari viene calcolato dal Comune di residenza: se la somma richiesta non viene giudicata corretta il contribuente ha la possibilità di ricorrere immediatamente con un’istanza di autotutela da inviare telematicamente con il fascicolo del cittadino, consegnare di persona al protocollo del Comune o mandare via raccomandata andata e ritorno.
La richiesta va inviata entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta del tributo.