Simula un rapimento per estorcere 500000 euro ai familiari. La decisione del Tribunale di Potenza

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Procuratore Distrettuale Francesco Curcio.

“Nella mattinata odierna, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Potenza su richiesta di questo Ufficio nei confronti di una persona nata a Polla (SA) il 28.5.1982 e di altro soggetto rimasto irreperibile, indagati, unitamente ad altri soggetti – sia noti che in via d’identificazione per estorsione aggravata, simulazione di reato e calunnia.

Il provvedimento cautelare segue una complessa attività investigativa svolta attraverso intercettazioni, escussioni di persone informate, perquisizioni, esami di tabulati e di smart- phone che è stata svolta dai CC di Salerno coordinati dalla DDA potentina.

Segnatamente, il Giudice ha ritenuto ferma restando la presunzione di non colpevolezza fino condanna definitiva – la sussistenza di gravi indizi a carico dei predetti indagati che, in concorso tra loro, con azioni coordinate e dettagliatamente preordinate, alla fine del novembre 2023, avrebbero simulato un rapimento a scopo di estorsione per ottenere un ingiusto profitto economico.

Successivamente, per quanto ricostruito sulla base dei gravi indizi raccolti, gli indagati ed altri complici in via d’identificazione:

1) avrebbero simulato le tracce del sequestro di persona, lasciando l’auto della presunta persona sequestrata abbandonata in aperta campagna, con i fari accesi ed i cellulari nell’abitacolo;

2) avrebbero inscenato, per otto giorni lo stato di prigionia di questa persona in un luogo segreto, al fine di costringere i parenti a versare un riscatto per la liberazione di euro 500.000 non riuscendo però a conseguire il profitto a causa delle resistenze degli stessi familiari.