“Dopo l’emergenza pandemica che ha notevolmente impoverito il tessuto economico, c’è stata una ulteriore emergenza energetica con il caro bollette che ha preceduto la guerra Ucraina andando ad aggravare una situazione già compromessa”.
E’ quanto afferma la Caritas Diocesana di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, in occasione della sesta Giornata mondiale dei poveri, andando ad analizzare la situazione della diocesi di riferimento territoriale:
“In questo scenario l’inflazione ha prodotto aumenti generalizzati che non hanno risparmiato i beni di prima necessità.
La gravità della situazione è particolarmente avvertita nel nostro fragile Mezzogiorno e analizzando il contesto della nostra diocesi un dato è evidente: la crisi morde in particolar modo nei contesti urbani e Potenza, Città capoluogo e principale centro della Basilicata, ne è un esempio.
Il disagio è in netto aumento e, ad oggi, le richieste di sostegno provengono soprattutto da famiglie monoreddito, con storie lavorative intermittenti e precarie.
“Emerge, pertanto, una contraddizione tra occupazione e salari inadeguati, e poco congrui per fare fronte alle spese correnti che ogni nucleo familiare è chiamato ad affrontare.
La nostra Diocesi attraverso i centri di ascolto raccoglie come bisogno emergente il fenomeno del lavoro povero con una fetta importante e sempre più marcata di nuovi poveri’.
Un dato su tutti ci racconta questo fenomeno: una persona su tre seguita dalla Caritas negli ultimi sei mesi, ha un lavoro.
I bisogni emergenti dalla lettura dei dati del nostro osservatorio del primo semestre del 2022 sono complessi e coinvolgono ogni aspetto della vita delle persone, il fenomeno della povertà necessita quindi di un approccio che sia in grado di mettere al centro le persone .
La Caritas è presente su tutto il territorio diocesano con i suoi 24 centri di ascolto parrocchiali, una rete importante distribuita su Potenza città (14) e Pignola, Abriola, Tito, Satriano, Baragiano, Bella, Muro Lucano, Picerno, Avigliano, Lagopesole e Filiano.
Di prossima apertura, inoltre, un centro di ascolto di zona in Val d’Agri in modo tale da estendere maggiormente il nostro raggio di azione.
La rete ha dato risposte nel primo semestre del 2022 a 4107 persone che corrispondono al 2,6 per cento della popolazione residente in diocesi: riteniamo questo sia un dato allarmante.
Viene garantito un accompagnamento incentrato come prima risposta al soddisfacimento di bisogni primari per assicurare la sussistenza ma anche per intessere relazioni capaci di mettere in moto processi generativi con al centro la dignità dell’uomo.
L’aiuto alimentare, in questo momento, ci consente di essere presenti nella vita delle persone in difficoltà e di dare una risposta, seppur parziale, ma concreta e significativa.
I servizi di distribuzione alimentare presso i nostri centri di ascolto sono numerosi e garantiscono un sostegno continuativo a 4107 persone: la nostra Caritas, infatti, riceve come ente capofila gli aiuti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si tratta degli alimenti marchiati Fead che vengono distribuiti grazie alla rete delle parrocchie.
Abbiamo 35 punti di servizio di distribuzione alimentare su tutto il territorio diocesano arricchiti dalla fondamentale presenza dell’emporio della solidarietà a Tito scalo.
A Potenza i servizi sono presenti in 17 parrocchie e la restante parte nel territorio della Diocesi.
I prodotti Fead sono 40 (differenti tra loro) a lunga scadenza, ogni parrocchia, poi, arricchisce il paniere con prodotti che acquista direttamente o che vengono donati dalla stessa comunità o da aziende locali.
Inoltre grazie alla rete di solidarietà circolare con Magazzini Sociali, nelle parrocchie di Potenza vengono distribuite a livello settimanale le eccedenze alimentari.
Non solo: alcuni centri di ascolto arricchiscono i loro servizi con buoni carne, prodotti da forno, prodotti caseari, frutta e verdura.
Spesso vengono anche garantiti i farmaci da banco senza ricetta medica.
Oltre al servizio di aiuto alimentare, ovviamente, c’è il così detto sostegno al reddito ossia aiuti economici per fare fronte alle spese correnti.
Nel primo semestre del 2022 il solo centro di ascolto Caritas ha erogato aiuti economici per 88.825 euro e la rete dei centri di ascolto parrocchiali hanno sostenuto le persone in difficoltà per 30mila euro, impossibile inoltre, quantificare i piccoli contributi che accompagnano da sempre l’azione quotidiana delle parrocchie.
Cifre così allarmanti fanno evincere, seppur in minima parte, quale sia l’impatto sul nostro territorio del caro bollette, l’incremento di richieste di aiuto sembra quasi aver modificato le priorità economiche delle persone legate alla richiesta di sussidi economici per far fronte alle cosiddette spese primarie: basti pensare che mentre nel 2021, il pagamento delle utenze rappresentava una tra le spese ritenute fondamentali per le quali richiedere un sostegno economico, rappresentando circa il 50%sul totale degli interventi, nei primi sei mesi del 2022, le richieste evase dal Centro di Ascolto diocesano, per il pagamento di bollette, si attestano al 63% riducendo di oltre il 14% gli interventi economici relativi ad altre spese basilari, come il pagamento di canoni di locazione, le spese mediche e quelle scolastiche.
I bisogni economici legati al pagamento delle utenze domestiche diventano predominanti, rischiando di creare un vero e proprio cortocircuito relativo al soddisfacimento di necessità primarie che sembrano quasi scomparire tra le richieste di aiuto registrate dal Centro di Ascolto”.