Potenza: la Iaccara e tutti i potentini pronti per la festa più attesa!

Potenza si prepara ai festeggiamenti in onore di San Gerardo Vescovo, patrono della città di Potenza.

Nato a Piacenza da una famiglia di nobili origini (i marchesi Della Porta), Gerardo si diresse verso l’Italia meridionale forse alla volta dei luoghi santi, ma giunto a Potenza decise di dedicarsi alla vita apostolica.

Fu tale il suo impegno che andò a svolgere il ruolo di vescovo della città, carica vacante dal 1099, data della morte del precedente vescovo, anche lui di nome Gerardo.

Fu proclamato vescovo ad Acerenza nel 1111 e portò la Chiesa avanti per otto anni.

Le sue reliquie sono riposte in un sarcofago nel Duomo di Potenza.

Dopo solo cinque anni dalla morte, nel 1124, papa Callisto II lo proclamò Santo.

Viene onorato principalmente il 30 Maggio, ossia il giorno della traslazione delle sue reliquie, ma anche il 30 Ottobre, giorno della sua morte.

Esemplare la devozione dei potentini verso il Santo che continua a proteggere la nostra città.

Momento clou delle celebrazioni, la “Grande Parata dei Turchi” che quest’anno con i suoi 1.150 figuranti, nella serata del 29 maggio, si dipanerà per le vie cittadine partendo dallo Stadio comunale “A. Viviani” per arrivare, in serata, in Piazza Matteotti, dove prenderà forma il tradizionale rito dell’Accensione della Iaccara.

Non mancherà l’antica tradizione della Iaccara all’interno della sfilata dei Turchi: la stessa oggi ha sfilato per Via Pretoria accompagnata dalla comunità potentina che tutta è accorsa per rinnovare il sentito rituale.

Ogni 29 maggio l’antico rito si è ripetuto vedendo circa una ventina di giovani, con indosso il costume tradizionale potentino, trasportarla a spalla tra inni gioiosi.

La Iaccara è costituita da un fascio di canne e legna lungo circa dodici metri, dal diametro pari ad un metro e pesante circa una tonnellata.

Così come vuole la tradizione, la Iaccara verrà trasportata dai portatori lungo tutto il percorso della parata storica e manovrata grazie al coordinamento degli “iaccàri” con il “Capoiaccara”.

Per tutto il tragitto una figura burlesca, seduta a cavalcioni sul fascio, spiegherà che questo simbolo appartiene solo a San Gerardo.

Alla fine della parata, la Iaccara giunge in “Piazza Sedile”, dove è innalzata a braccia, scalata dal Capoiaccara e incendiata in onore del Santo Patrono, San Gerardo.

Complimenti ai portatori!

Di seguito la locandina con i dettagli.