“Oggi, durante la seduta della V Commissione Consiliare, abbiamo avuto l’onore di ospitare l’Ing. Italo Tavolaro, Responsabile del Procedimento per le attività di restauro e adeguamento della Biblioteca Provinciale di Corso Garibaldi“.
Così Antonio Vigilante, già Assessore all’Urbanistica del Comune di Potenza, ora consigliere Comunale:
“Arrivato appositamente da Verona, sede operativa della Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura, ci ha illustrato il grande impegno del Ministero per ridare vita a questa struttura storica.
L’obiettivo è chiaro: ridurre le locazioni passive e, soprattutto, valorizzare il grande patrimonio culturale e architettonico che questa Biblioteca rappresenta.
Un gioiello di architettura razionalista
Oltre al suo valore culturale, la Biblioteca Provinciale è un magnifico esempio di architettura razionalista, un simbolo della nostra città che merita di essere restituito ai cittadini con tutto il suo splendore.
Un progetto finalmente in marcia
Dopo anni di fermo, causati da vicissitudini tra cui le sopravvenute norme tecniche intervenute tra l’aggiudicazione e la sottoscrizione del contratto, il progetto è finalmente ripartito.
Questo è stato possibile grazie alla volontà di perseguire, permettetemi di dirlo, un salvifico principio del risultato.
L’incarico di adeguare il progetto alle nuove normative è stato affidato all’Ing. Nicola De Luna Salzano, progettista partner dell’aggiudicatario della procedura di appalto integrato.
Una volta completato, il progetto sarà sottoposto ai pareri della Sovrintendenza, come richiesto per i beni vincolati. Successivamente, sarà sottoposto ai pareri della Sovrintendenza, come previsto per i beni vincolati.
Guardando al futuro: Le tempistiche definitive dipenderanno dall’iter autorizzativo, ma confidiamo di ricevere aggiornamenti concreti entro la prossima primavera, con un progetto definitivo e date certe per la ripresa dei lavori.
Un orgoglio per la nostra comunità: Sentire da un funzionario di Stato, estraneo al nostro contesto cittadino e regionale, parole di entusiasmo e interesse per un pezzo così importante del patrimonio della nostra città è motivo di grande orgoglio!
È la volta buona per restituire alla nostra comunità un luogo che per troppo tempo è rimasto un cantiere abbandonato.
Per tanti della mia generazione, questa Biblioteca è stata solo un simbolo incompiuto, mai visitata e vissuta.
Ora, finalmente, abbiamo l’occasione di riappropriarci di un pezzo della nostra storia, cultura e identità.
E lasciatemelo dire con un pizzico di ironia: in barba alla cancel culture di certe fazioni politiche!”.