Potenza, inaugurata la centrale operativa territoriale del capoluogo. I dettagli

E’ stata inaugurata la Centrale operativa Territoriale di Potenza che completa il poker della Asp Basilicata sul territorio provinciale.

Adesso le Cot fisicamente operative nelle proprie sedi sono quattro: quella di Potenza chiude il cerchio aperto dalle strutture di Venosa, Villa d’Agri di Marsicovetere e Lagonegro, inaugurate il 30 luglio scorso, pur se era già attiva presso la sede di Villa d’Agri.

All’inaugurazione ufficiale hanno preso parte il Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo con il Direttore Sanitario Luigi D’Angola e il Direttore Amministrativo Pierluigi Gigliucci, il Direttore del Dipartimento Salute della Regione Basilicata Domenico Tripaldi, il Direttore dell’Adi Gianvito Corona responsabile delle Cot, il Direttore dell’Ufficio di Igiene Michele De Lisa, la responsabile dei Consultori di Potenza e Lagonegro Liliana Romano e il Direttore del Distretto Sanitario di Potenza Sergio Maria Molinari.

La strategia operativa delle Cot nasce con la missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che le inserisce nel Decreto Ministeriale 77/2022 a cui fa seguito, per le competenze locali, la Delibera 948 del 30 dicembre 2022 emanata dalla Giunta Regionale lucana.

Le Cot rientrano nelle reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale da cui scaturiscono anche le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità.

Alle Centrali Operative Territoriali è demandata la funzione di coordinamento sia della presa in carico della persona che del raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali.

Le quattro centrali operative sono messe tutte in rete per offrire servizi di telemedicina e assistenza ai pazienti, anche ricoverati presso le Residenze Sanitarie per Anziani.

Il loro compito è focalizzato su quattro aspetti: gestire le transizioni dall’ospedale al territorio, dal territorio all’ospedale, dal territorio al territorio, garantire le prestazioni in telemedicina.

Il focus principale delle Cot è incentrato su Dimissioni Programmate, Attivazione dell’Assistenza Domiciliare Programmata e Attivazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata in raccordo con tutti gli attori territoriali del sistema sanitario locale e quindi medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici di continuità assistenziale, specialisti ambulatoriali, distretti sanitari e poliambulatori, personale infermieristico, dipartimento di emergenza urgenza 118.

Nessun contatto diretto, invece, con i pazienti che non possono rivolgersi personalmente alle sedi delle centrali operative ma devono farlo per loro le figure preposte.

Per quel che riguarda i dati, l’esperienza del primo trimestre di operatività delle Cot sul territorio provinciale è più che positiva: nel periodo 8 luglio 9 ottobre le transizioni gestite dalle cot della Asp sono 311 relativamente alle Dimissioni Programmate, 558 per quel che riguarda l’Attivazione dell’Assistenza Domiciliare Programmata, 1267 le attivazioni dell’Assistenza Domiciliare Integrata.

I dati si riferiscono alle attività messe in campo dalle quattro Cot, Potenza compresa.

Di rilievo l’attività correlata dell’Adi che nei 9 mesi del 2024 ha assistito 11079 utenti a domicilio mentre 8044 sono stati in totale gli utenti in Assistenza Domiciliare Integrata. All’inaugurazione ha fatto seguito la simulazione di una rilevazione parametri tramite telemedicina con collegamento a domicilio del paziente e poi con collegamento anche con le altre tre Cot del territorio.

Il Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo ha sottolineato l’importanza dell’inaugurazione odierna poiché “con la Cot di Potenza si completa il quadro delle strutture da realizzare di questa tipologia.

Il tetris di opere sta diventando un puzzle in via di composizione grazie alle tante le opere avviate con i fondi europei.

L’Azienda Sanitaria Locale di Potenza è in prima linea per il rispetto dei tempi: il 2025 sarà l’anno in cui tutte le strutture più grandi- Case ed Ospedali di Comunità- avranno a loro volta un impulso determinante che le porterà alla completa realizzazione entro l’estate del 2026. A quel punto- ha concluso Maraldo- dovremmo essere in grado di dare vita alle strutture dotandole di personale: in questo modo potremo dire di aver vinto davvero la scommessa della sanità di prossimità”.