Nel 2020 la Basilicata ha avviato a corretto smaltimento 4.926 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).
Lo evidenzia il Rapporto Annuale 2020 del Centro di Coordinamento RAEE, l’istituzione che sintetizza i risultati conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione per la gestione dei rifiuti tecnologici in Italia.
Con una crescita superiore al 74% rispetto al 2019 la Regione registra in assoluto l’incremento più elevato a livello nazionale, e si porta in 17esima posizione per volumi raccolti.
La crescita significativa della raccolta coinvolge tutti i raggruppamenti, amplificando in maniera significativa il trend positivo fatto registrare dal Sud Italia.
Tuttavia, pur nella crescita comune, si evidenziano importanti differenze tra i risultati dei diversi raggruppamenti:
- Freddo e clima (R1) segna infatti un +46,3% per un totale di 1.087 tonnellate;
- i grandi bianchi (R2) addirittura un +105,2%, per un totale di 1.838 tonnellate;
- gli apparecchi con schermi (R3) registrano un +67% per un totale di 1.276 tonnellate;
- i piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4) sfiorano il +100%, raggiungendo le 675 tonnellate;
- più che raddoppiata la raccolta delle sorgenti luminose (R5) che con un incremento del 155,3% raggiungono le 51 tonnellate.
Sostenuta da questo incremento, migliora in modo significativo anche la raccolta pro capite che passa da 4,91 a 8,55 kg per abitante, uno dei migliori risultati registrati tra le regioni del Sud Italia e ben al di sopra sia della media dell’area di riferimento (4,70 kg/ab) sia di quella nazionale (6,14 kg/ab).
La stragrande maggioranza dei volumi della Regione (poco più del 94% del totale) viene raccolti dai centri di raccolta comunali, mentre i luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR) contribuiscono solo per quasi il 6%.
Se si considera che gli LdR in Italia veicolano in media il 18% circa dei RAEE, è evidente che si tratta di un valore ancora molto contenuto, pur se in crescita rispetto al 2019.
Raccolta per province
Nel 2019 la provincia di Matera scalza per quantitativi raccolti quella di Potenza raggiungendo le 2.808 tonnellate, in forza di un incremento del 179%.
L’ottima performance è frutto della impressionante crescita a tre cifre in pressoché tutti i raggruppamenti, fatta eccezione per R1 che registra un incremento “solo” dell’82,6%.
Cresce anche la raccolta della provincia potentina che tocca le 2.117 tonnellate, facendo segnare un più che dignitoso +20,7%.
Unica nota negativa e in controtendenza rispetto a tutti gli altri raggruppamenti è il decremento in R2 la cui raccolta segna un -6,20%.
La provincia di Matera passa dai 5,09 kg/ab del 2019 ai 14,04 kg/ab del 2020, balzando così in cima alla classifica delle province con il più alto tasso di raccolta pro capite.
La provincia di Potenza pur con una crescita del +17% si ferma, invece, a 5,63 kg/ab, valore comunque più alto di quasi un kg per abitante rispetto alla media del Sud Italia.
Un’altra differenza importante tra le due province è il diverso impatto dei flussi generati dai luoghi di raggruppamento della distribuzione, completamente assenti a Matera, mentre nella provincia di Potenza rappresentano quasi il 13,5% del totale della raccolta.
Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE, dichiara:
“I dati della Basilicata registrano un incremento formidabile che ha una spiegazione non legata direttamente ed esclusivamente ai cittadini, ma anche a un centro di raccolta della provincia di Matera particolarmente attivo che accoglie RAEE provenienti da una vasta area, anche extra regionale.
Rimane però un ottimo esempio di incremento della raccolta che genera un dato locale di grande valore se si considera che un solo centro di raccolta in un Comune di poco più di 17.000 abitanti registra oltre 2.200 tonnellate di RAEE.
L’ottima performance conduce la Regione a valori pro capite di eccellenza, ma questo non vuol dire che non sia necessario incrementare la capillarità dei luoghi di raccolta e la comunicazione per aumentare sempre più la raccolta in maniera organica sul territorio”.