“Sta assumendo i tratti di un vero e proprio allarme sociale la crescita esponenziale delle aggressioni fisiche o verbali ai danni di persone gay, lesbiche, e trans che, quotidianamente, diventano bersagli di violenze ed emarginazione”, lo dichiara l’Avv. Morena Rapolla, Presidente di Arcigay Basilicata, che prosegue:
“L’ultima, in ordine di tempo nel potentino, quella ai danni di Alessandro, deriso ed offeso durante un corso a causa del suo orientamento sessuale.
Alessandro ha scelto di denunciare l’accaduto ai media, una scelta coraggiosa che spero possa essere d’esempio e portare tanti altri ad uscire da quelle prigioni invisibili fatte di insulti ed angherie.
Alessandro ha scelto di dire “basta” a tutti quei balordi che negli anni gli hanno consegnato un bagaglio di dolore che nessuno meriterebbe di vivere”.
Secondo i report di Arcigay, ogni anno più di 100 persone subiscono abusi a causa del loro orientamento sessuale o identità di genere, numeri che molto probabilmente non riflettono la realtà effettiva del problema, in quanto basati sulle denunce fatte e sugli avvenimenti segnalati che hanno raggiunto i mass media.
Gli atti di intolleranza non riguardano solo violenze fisiche, ma anche aggressioni verbali, derisioni, minacce, atti di bullismo e diffamazione.
Sempre più le minoranze sono oggetto di aggressioni e discriminazioni che partono e si alimentano, specie tra le nuove generazioni, attraverso un linguaggio sempre più violento e pregiudizievole.
Continua Rapolla:
“Le numerose denunce sono il segnale di una crescente emancipazione della comunità LGBT, che finalmente consapevole dei propri diritti, denuncia, con il supporto delle associazioni, sempre con maggior frequenza, offese, violenze e aggressioni.
Va senz’altro prestata un’attenzione particolare verso chi è vittima di omofobia, ma bisogna anche promuovere, sopratutto nelle nuove generazioni, una positiva educazione alle differenze, all’incontro con l’altro.
Se non costruiamo la solida consapevolezza che ciascuno di noi ha diritti inviolabili in quanto “persona”, non diventeremo mai pienamente cittadini.
Il rispetto del valore dell’altro, la valorizzazione delle differenze, sono alla base di ogni convivenza e ne rappresentano il presidio senza i quali, ci sarebbero solo paure ed ansie sociali.
La scuola e tutte le agenzie educative sono chiamate ad uno sforzo comune di contrasto alle discriminazioni e di diffusione di una sana cultura delle relazioni.
Esiste ancora una fetta di politica, trasversale a partiti e a schieramenti, che ostacola i progetti che tante associazioni come la nostra portano avanti nelle scuole, finendo così con l’alimentare omotransfobia, sessismo, machismo, razzismo”.
Ma la storia di Alessandro sembra avere un finale positivo.
Conclude la Presidente dell’Arcigay:
“Ho sentito ed incontrato personalmente Alessandro che, sconvolto dall’ accaduto, aveva deciso di non tornare a frequentare il corso da pizzaiolo, ma ne abbiamo parlato e così ha deciso che riprenderà a frequentare il corso per completare con profitto la formazione.
Io stessa lo riaccompagnerò affinchè non si senta solo e perchè possa, poco a poco, ritrovare la sua serenità e lasciarsi alle spalle l’accaduto.
Arcigay Basilicata continuerà a monitorare il buon andamento del percorso formativo intrapreso da Alessandro, e, qualora simili episodi dovessero riproporsi, il nostro sportello legale è a disposizione di Alessandro in ogni percorso di tutela che lui riterrà opportuno intraprendere, ed a titolo gratuito.
Perchè nessuno si salva da solo”.