Potenza: 28 anni fa la nostra terra perdeva Francesco Tammone, Agente Scelto della Polizia. Il ricordo

28 anni fa la nostra terra perdeva per mano della criminalità organizzata, uno dei suoi figli migliori.

Il suo nome era Francesco Tammone, Agente Scelto della Polizia di Stato in forza alla Questura di Potenza.

Così lo ricorda Presidio Libera Potenza “Elisa Claps e Francesco Tammone”:

“In sua memoria, per il suo senso del dovere, nel segno del ricordo del suo sacrificio, abbiamo scelto di dedicare, insieme al ricordo di ElisaClaps, il nostro presidio.

Il 10 luglio di 28 anni fa, il 113 della Questura del capoluogo lucano ricevette la segnalazione di una rissa in corso in un bar.

La chiamata venne dirottata alla Volante a bordo della quale l’agente scelto Francesco Tammone era autista.

Quando gli agenti giunsero sul posto videro sulla soglia del locale un uomo, un noto pluripregiudicato della zona, in semilibertà che avrebbe dovuto trovarsi in carcere dove stava scontando la condanna a quattro anni per rapina.

Quando il capo della pattuglia della Volante, un ispettore, si avvicinò a lui chiedendogli i documenti, il pregiudicato si rifiutò, dandosi alla fuga a piedi.

Il criminale aggredì alle spalle l’ispettore, e riuscì a sfilare dalla fondina la pistola, aprendo il fuoco contro Francesco.

Francesco venne ferito mortalmente ma prima di cadere riuscì a rispondere al fuoco, ferendo al collo il pregiudicato, che venne arrestato.

Francesco Tammone morì prima dell’arrivo dei soccorsi.

Il suo assassino, legato al clan dei Basilischi, venne condannato all’ergastolo il 15 giugno 1999.

Francesco Tammone era sposato da un anno, e da due mesi era diventato padre di una bambina.

Francesco Tammone è la 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒕𝒊𝒎𝒂 𝒅𝒊 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒊𝒖𝒕𝒂 𝒊𝒏 𝑩𝒂𝒔𝒊𝒍𝒊𝒄𝒂𝒕𝒂, un martire di questa terra “bellissima e disgraziata.

La storia di Francesco Tammone non può e non deve essere dimenticata, a noi il dovere morale di ricordarlo e tenere viva la memoria del suo sacrificio e del suo dolcissimo sorriso.

Noi non vogliamo dimenticare!”.