“Per muoversi tra Potenza e Matera non ci sono collegamenti di Trenitalia e bisogna utilizzare gli autobus. Con le Ferrovie Appulo Lucane servono 3 ore e mezza”. La denuncia

“La situazione dei trasporti pubblici e della viabilità della Basilicata peggiora giorno per giorno.

In attesa di esaminare la delibera di aggiornamento del Piano regionale dei trasporti 2023-2035, che la giunta regionale ha approvato il 23 giugno scorso, non possiamo non occuparci dei gravissimi problemi che sopportano quotidianamente i lucani e i cittadini che viaggiano sulle strade e le ferrovie della Basilicata”.

Così, in una nota, l‘associazione Medinlucania in merito ai trasporti lucani.

L’associazione precisa:

“La delibera di aggiornamento del Piano, che ora dovrà superare il vaglio del consiglio regionale, è un documento che potrà dare delle risposte a media e lunga scadenza, nei prossimi 12 anni.

I disagi e le criticità dei nostri giorni, invece, meritano soluzioni immediate o almeno in tempi brevi.

Quindi, ben vengano i progetti e le proposte strategiche e infrastrutturali contenute nel Piano 2023-2035, sempreché siano quelli giusti e siano finanziati e ultimati nei tempi previsti, ma, prima di tutto, la Regione dovrebbe trovare soluzioni snelle e veloci per affrontare le tante emergenze aperte e i molteplici aspetti organizzativi, contrattuali e di pianificazione irrisolti e incancreniti nel tempo.

I disservizi sono tanti e riguardano sia lo stato delle strade, principali e secondarie, che l’efficienza della rete dei trasporti su ferro e su gomma.

La Basilicata è una delle regioni più irraggiungibile d’Italia: un isolamento incomprensibile se si considera la posizione geografica che occupa.

Nel mese di agosto tutti i treni che attraversano la Basilicata saranno sostituiti dai bus, che andranno ad appesantire il traffico su strade precarie, piene di cantieri e già intasate dagli spostamenti per le vacanze.

In Basilicata solo il 10% dei comuni è raggiungibile direttamente via treno, solo il 4% della rete ferroviaria è a binario doppio e solo il 50% è elettrificato.

Per muoversi tra Potenza e Matera non ci sono collegamenti di Trenitalia e bisogna utilizzare gli autobus.

Se si utilizzano le Ferrovie Appulo Lucane servono tre ore e mezza.

I dati dicono che sono circa 10mila i viaggiatori che ogni giorno utilizzano il treno sulle tratte della Basilicata e questi lamentano disagi dovuti a sovraffollamento nelle ore di punta, ritardi, difficoltà nel trovare coincidenze nelle stazioni (un vero calvario sulla linea Salerno-Potenza-Taranto).

Stando ad alcuni dati sarebbero 198 le corse giornaliere in Basilicata: 144 delle Fal e 54 di Trenitalia.

In tutto questo c’è la cancellazione del Frecciarossa Potenza–Milano–Torino dal 1 ottobre prossimo e lo spostamento della fermata da Napoli Centrale ad Afragola, che costringerà i lucani a prendere un Intercity o un regionale per raggiungere Napoli (l’assessorato regionale ai Trasporti difende la scelta di Afragola; la questione va approfondita).

Rispetto, poi, al sistema dei trasporti pubblici su gomma, la confusione è totale: attualmente la Regione Basilicata ha in essere circa 50 micro contratti di affidamento con le ditte di autobus locali e dopo vari rinvii ha fatto slittare al 2026 la gara di appalto regionale.

Una situazione che vanifica qualsiasi ipotesi di efficientamento, pianificazione e snellimento del servizio.

Per non parlare dello stato dei collegamenti stradali: le arterie principali esistenti sono sempre in manutenzione.

In particolare, sono in un continuo stato di precarietà e pericolo le strade statali Basentana, la Potenza-Melfi, la Tito-Brienza, l’Appia, la Tirrena Inferiore per Maratea e tante altre.

Sarebbe normale se i lavori venissero avviati e chiusi in tempi brevi e con delle certezze rispetto alle date. Ma non è così. I cantieri non finiscono mai e i disagi sono enormi e continui.

Andando sulle priorità infrastrutturali: ci sono il potenziamento della Potenza-Foggia, la velocizzazione della Battipaglia-Potenza-Metaponto, il completamento della Ferrandina-Matera per la quale è indispensabile programmare investimenti per una serie di interventi collaterali: prolungamento verso la dorsale adriatico-jonica Bari-Taranto, che collegherebbe le diverse zone industriali lucane e queste con i porti di Taranto, Salerno, Bari e Brindisi.

Per le Ferrovie Appulo Lucane, ci sono lavori in corso che non finiscono mai sulla tratta del Potentino, c’è il problema del binario unico tra Matera e Bari e la Regione ha un contratto di servizio di 22 milioni sul quale andrebbe fatta chiarezza.

Poi c’è il tema Alta velocità ferroviaria su cui c’è molta propaganda e confusione: la realtà dice che la nostra regione sarà sostanzialmente tagliata fuori, dopo che è stata bocciata la bretella Auletta–Tito che avrebbe portato la vera Alta velocità a Potenza.

Infine, la situazione della linea Taranto-Metaponto-Sibari-Reggio Calabria, spina dorsale tra tre regioni, centri turistici e porti.

Questa tratta è in stato di degrado da sempre, con tagli ai collegamenti e una situazione mortificante per i pendolari.

Solo quattro collegamenti al giorno e il treno più veloce impiega 6 ore e 15 minuti.

Questo è il quadro dei trasporti e dei collegamenti della Basilicata.

Un quadro precario e confuso, privo, da troppi anni, di una regia e una pianificazione unica e lungimirante.

Oltre all’insufficienza delle risorse economiche e ai tempi biblici, anche di decenni, per completare le nuove opere.

Una sola cosa è certa: nel Piano dei trasporti della Regione sono contemplati più di un miliardo di euro del Pnrr per le ferrovie lucane e 80 milioni per la viabilità provinciale.

Non sono grandi cifre, ma potrebbero dare delle risposte importanti.

Sempreché i tempi per l’esecuzione dei lavori siano celeri e gli interventi siano appropriati”.