Novità per gli studenti: il ministro Valditara vieta i cellulari a scuola per qualsiasi scopo, anche didattico. Siete d’accordo?

Cellulari banditi dalle aule scolastiche, almeno fino alle medie, come riporta avvenire.

“Ciò è stabilito da una circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Sottolinea Valditara:

‘Ho firmato una circolare che vieta dal prossimo anno scolastico l’utilizzo del cellulare a qualsiasi scopo, anche didattico, perché io non credo che si faccia buona didattica con un cellulare fino alle scuole medie.

E questo ovviamente non significa l’uso del tablet o del computer che devono essere però utilizzati sotto la guida del docente’.

Con questo provvedimento, il Ministro imprime un’accelerata al dibattito che, da tempo, vede il mondo della scuola, le famiglie e gli esperti di educazione, discutere sull’opportunirà di utilizzare lo smartphone a scuola.

Parla il direttore generale del Moige-Movimento Italiano Genitori, Antonio Affinita:

‘Siamo contenti di questa iniziativa, perchè mette ordine dinanzi ad usi impropri della tecnologia specie all’interno del mondo della scuola’.

Oggi le scuole hanno una ampia disponibilità di tecnologia, ma va usata con responsabilità coinvolgendo anche i genitori.

Occorre agire sempre con equilibrio nella digitalizzazione valutando i rischi e le opportunità che ogni strumento porta con se.

Perciò riteniamo positivo ed auspicato il divieto dei cellulari».

Novità importanti anche sul versante del voto in condotta, altro tema “caldo” dell’anno scolastico. In Commissione alla Camera è stato approvato il disegno di legge del Governo, che prevede la bocciatura (o la non ammissione agli esami) in caso di votazione inferiore a 6.

Previsto anche il ritorno dei giudizi sintetici alla scuola primaria.

Commenta Valditara:

‘È un importante passo avanti per l’introduzione di norme decisive per ridare autorevolezza ai docenti e ripristinare nelle nostre scuole il principio di responsabilità individuale’.

Una cittadinanza matura implica doveri, oltre che diritti, e la consapevolezza di appartenere ad una comunità che richiede comportamenti solidali, ispirati alla cultura del rispetto, indispensabile per contrastare le varie forme di bullismo, e di violenza”.