“L’alta velocità si ferma a Salerno e chi deve partire da o per Potenza è costretto a scendere dal treno e cambiare binario con i bagagli al seguito”. La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Ciufer Basilicata:

“Non c’è alcuna battaglia politica per l’alta velocità in Basilicata.

Siamo stati tenuti all’oscuro sui motivi della scelta di procedere a danno della Basilicata, costretti a subire in modo feroce i giochi, gli interessi, i poteri e le decisioni imposte dall’alto.

Sembra che tutto vada bene, ci accontentiamo delle mancette che il Governo ci concede, per poi dipingerle d’oro e spacciarle per grande risultato.

L’amministrazione regionale non ha mai voluto condividere con la cittadinanza, attraverso le proprie rappresentanze istituzionali, scelte così importanti che potevano avere impatti consistenti con vantaggi per l’ambiente, la sicurezza e il traffico.

Per anni ci hanno propinato il contentino della modernizzazione della linea Battipaglia-Potenza-Taranto, e il nuovo collegamento tra Potenza e Matera in un’ora e 15 minuti.

Ma la sostanza non cambia: l’alta velocità si ferma a Salerno, e chi deve partire da o per Potenza, Matera o Metaponto è costretto a scendere dal treno, cambiare binario con i bagagli al seguito e attendere un nuovo treno che lo porti a destinazione.

Una prospettiva inaccettabile, che ci umilia.

È l’ennesima offesa ai lucani, un insulto alla nostra intelligenza. Torniamo a chiedere: perché dovremmo accontentarci di questa soluzione di ripiego, senza pretendere l’alta velocità fino a Potenza, che ben la merita per offrire un servizio di qualità ai suoi residenti e ai tanti turisti che scelgono di venire in vacanza in Basilicata e lamentano collegamenti obsoleti?

Perché non si può realizzare una nuova linea a 300 km/h, come la Napoli-Roma, la Torino-Milano o la Bologna-Firenze?

Il vero nocciolo della questione non è la concreta fattibilità dell’opera ma la reale volontà di farla.

È questione di scelte politiche, e lo chiediamo con forza, perché siamo stanchi di essere relegati a cittadini di serie B.

Vogliamo che il futuro della nostra terra viaggi sui binari dell’alta velocità”.