“Un minuto sono 60 secondi, ma le lancette non si muovono sempre con la stessa velocità.
Il tempo ha ritmi diversi, soprattutto quando lo si trascorre in carcere, dove sembra dilatarsi aprendo spazi per la riflessione e l’introspezione”.
Il tempo, la dimensione che ci accomuna tutti ma con sfumature diverse, è stato il tema del TEDxCarcerediPotenza, nato dall’iniziativa di un gruppo di giovani under 30 e dal supporto della Fondazione Eni Enrico Mattei, Fondazione Carical, Fondazione Potenza Futura, con la piena collaborazione della direzione della Casa Circondariale A. Santoro di Potenza e l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo.
TEDxCarcerediPotenza è stato il primo a tenersi in un istituto penitenziario in Italia.
Dieci gli speaker e, fra questi, anche due detenuti hanno raccontato la loro esperienza dietro le sbarre e come il trascorrere dei minuti, in quei luoghi, abbia una valenza diversa.
Gli organizzatori hanno spiegato:
“É stata l’occasione per esplorare come il tempo influisca sulle nostre vite, sulle nostre decisioni e sulle relazioni che costruiamo”.
A presentare l’evento la giornalista del Tg1, Isabella Romano.
Il tempo declinato in tutte le sue accezioni, come nel combattere le malattie oncologiche.
Luisa Torsi, membro dell’Accademia dei Lincei, è professoressa di chimica presso l’Università di Bari e presidente dell’ARTI, l’Agenzia regionale per il trasferimento tecnologico.
Nel corso del suo intervento, ha illustrato SiMoT (Single-Molecule with a large Transistor), il sistema che potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono identificate le patologie ancor prima della comparsa dei sintomi:
“Si tratta di un dispositivo bio-elettronico capace di individuare una singola molecola, permettendo quindi di diagnosticare patologie nelle loro fasi iniziali.
La tecnologia SiMoT promette di essere un prezioso strumento che consentirà ai clinici di identificare il momento preciso in cui un organismo passa dall’essere sano al divenire malato”.
Il tempo, fondamentale nel contrastare i tumori ma anche nello studio dell’atmosfera.
Il direttore dell’Istituto di metodologie per l’Analisi ambientale del CNR, Gelsomina Pappalardo, ha illustrato quello che avviene nell’atmosfera:
“Sono processi molto rapidi, si parla di nanosecondi e microsecondi, ma che possono essere anche distribuiti nello spazio e relativi a fenomeni duraturi.
Queste osservazioni servono anche a migliorare i dati misurati nel passato (per esempio quelli satellitari di vecchia generazione fino ad oltre 40- 50 anni fa) per costruire modelli che servono per le analisi di proiezione futura dello stato dell’atmosfera anche per i prossimi 100 anni e più.
Il passato che serve a darci informazioni sul futuro.”
Un futuro espresso anche dai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 che guidano e orientano l’impegno di tutti nella costruzione di luoghi e comunità più sostenibili, inclusive ed eque.
Annalisa Percoco, senior researcher della Fondazione Eni Enrico Mattei, ha commentato:
“Le sfide contemporanee, che sono quelle della sostenibilità in tutte le sue dimensioni, sono estremamente complesse e richiedono sguardi, approcci e soluzioni innovativi e multidisciplinari.
Ecco, il TEDx all’interno dell’Istituto Penitenziario di Potenza rappresenta un interessante tentativo di ‘localizzare’ l’Agenda 2030 a scala micro, a scala di un ecosistema all’interno di un sistema urbano, quello di Potenza, per migliorare il dialogo tra stakeholder e integrare gli interventi sul territorio”.
Ma il tempo è determinante anche nell’informazione, come ha ricordato Fabio Bolzetta, giornalista di Tv2000 e docente dell’Università LUMSA.
Mentre, nella giustizia, ha denunciato l’avvocata Cathy La Torre:
“Il tempo è sospeso per quattro milioni di persone che attendono una sentenza.
In Italia questa attesa può essere lunghissima e fa perdere anni di vita a chi aspetta di conoscere il suo destino“.
E poi c’è il tempo dietro le sbarre, dove tutto è diverso, quasi come fosse ‘senza tempo’.
Particolarmente toccante la testimonianza della blogger Alessia Piperno, costretta a vivere nella prigione di Evin in Iran, la stessa dove è stata rinchiusa Cecilia Sala:
“Il tempo in carcere è come se fosse sospeso, un inferno dove perdi la dignità e ogni nozione.
In cella le ore non si misuravano con le lancette dell’orologio ma attraverso le cose da osservare“.
La manifestazione si è aperta con il saluto della vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno che ha sottolineato:
“I tanti direttori lungimiranti spesso si scontrano con l’opinione pubblica che tratta il tema carcerario in modo populista e repressivo.
La nostra Costituzione all’art. 27 sancisce che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
L’Italia ha spesso dimenticato questo postulato, facendo diventare il carcere un HUB criminogeno.
Iniziative come il TEDx nel carcere di Potenza costruiscono nuove pratiche di cui abbiamo molto bisogno per ricomporre un dialogo fra la società e il mondo penitenziario che renda il valore della rieducazione e del rinserimento non sono uno slogan ma un fatto”.
Il progetto, fortemente voluto dalle Fondazioni promotrici, ha evidenziato la necessità di “fare rete” per generare un cambiamento concreto.
Federica D’Andrea, presidente di Fondazione Potenza Futura, ha spiegato:
“Con il TEDxCarcerediPotenza abbiamo dato vita a opportunità nuove in un luogo che troppo spesso appare solo come un limite.
Il futuro, oggi più che mai, si conferma un diritto che appartiene a tutti”.
Sulla stessa linea, Egidio Comodo, Consigliere di Amministrazione di Fondazione Carical, ha sottolineato:
“Questo evento abbia dimostrato che anche tra le mura più alte, le idee possono volare libere: è qui che inizia il vero reinserimento, alimentato dal potere del pensiero condiviso“.