Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del segretario PD circolo di Potenza, Carmine Lombardi:
“Le serate della festa dell’Avvenire hanno sviluppato un dibattito così alto e profondo che rappresenta una traccia su cui riflettere ed un invito a ripensare al mondo in maniera diversa rispetto a come lo abbiamo conosciuto fino a qualche mese fa, ma soprattutto a ridisegnare l’Europa, il nostro Paese e la Basilicata.
Il dibattito di queste tre serate ha visto confrontarsi diversi esponenti della società italiana a partire l’Ad di Eni Claudio Descalzi, il cardinale Mauro Gambetti, Simonetta Gola Strada, Mariella Enoc, diversi ospiti di grande caratura internazionale, ma anche i vescovi lucani Mons. Vincenzo Orofino e Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo.
Proprio i Pastori lucani, in perfetta sintonia con quanto dichiarato in questi anni dal Presidente della Conferenza episcopale della Basilicata Mons. Ligorio, hanno lanciato messaggi forti alla politica lucana che non possono cadere nell’oblio di un dibattito politico sterile e privo di una strategia virtuosa per la Basilicata.
Mons. Orofino ha di fatto esautorato il ruolo dell’assente Presidente Bardi, sempre più lontano dalla Regione che ha l’onore di governare; infatti nel corso della serata è riuscito ad ottenere l’impegno di De Scalzi a mettere su un tavolo che veda protagonisti la Conferenza Episcopale, l’Eni, la Regione e le parti sociali.
Incontro necessario per salvare il futuro di questa terra.
Anche Mons. Caiazzo ha sottolineato le difficoltà della sanità lucana che vede chiudere interi reparti, anche di eccellenza, in un momento storico in cui si è colta l’importanza degli investimenti in sanità e che vede il trasferimento da parte del Governo nazionale di enormi risorse verso le regioni.
Nel corso del dibattito della prima serata in particolare, di alto profilo politico, economico e filosofico, sono emerse le tante contraddizioni della società che stiamo vivendo e gli evidenti ritardi della politica italiana che non è stata in grado di leggere le trasformazioni geopolitiche che da anni si stanno definendo.
In questo contesto, le fragilità del tessuto sociale lucano rischiano di acuire l’esodo di giovani verso il nord e l’estero alla ricerca di opportunità di lavoro.
La sola città di Potenza perde ogni anno circa 700 abitanti.
Proprio per questo, i rappresenti istituzionali, sociali e politici, devono trarre esempio dalla lungimiranza della conferenza Episcopale lucana che da anni prova a tracciare una nuova idea di sviluppo della Basilicata”.