Il Segretario Generale della UIL Polizia Penitenziaria di Basilicata Donato Sabia, è intervenuto in merito alla vicenda che ha coinvolto la lavoratrice ammalata di tumore, licenziata dalla ditta campana “SLEM” durante il periodo di assenza per cicli di radioterapia:
“Non posso che esprimere la piena solidarietà a nome di tutta l’organizzazione sindacale e della UIL Pubblica Amministrazione (UILPA) di Potenza in qualità anche di Presidente.
La ditta “SLEM” appaltatrice delle mense di servizio all’interno delle carceri lucane, dai primi giorni si è contraddistinta per la poca serietà, tante sono state le note della UIL P.P. nei confronti dell’Amministrazione Penitenziaria per il mancato rispetto del capitolato, della scarsa quantità e qualità degli alimenti forniti a discapito degli operatori penitenziari che fruiscono quotidianamente della mensa di servizio, per cui, la UIL ha chiesto alla stessa Amministrazione Penitenziaria una dura presa di posizione nei confronti della medesima ditta appaltatrice.
Quanto accaduto all’amica dipendente D.L. non ha precedenti, fuori da ogni elementare diritto Costituzionale, è stata una grande lavoratrice piena di risorse ed umanità, si è sempre contraddistinta durante il proprio turno di lavoro, mettendo tutta la passione di “cuoca” per assicurare agli aventi diritto un buon pasto; i 22 anni di lavoro nella mensa della Casa Circondariale “Antonio Santoro” di Potenza né è la testimonianza, ma posso affermarlo anche come dipendente in servizio presso il Carcere di Potenza negli ultimi 08 anni lavoro in qualità di Ispettore di Polizia Penitenziaria” .
Bisogna chiedere alle Amministrazione maggiore tutele e garanzie durante le gare di appalto, sia per i lavoratori sia per il servizio che dovranno fornire, prevedendo sanzioni in mancanza di rispetto degli accordi sottoscritti, come anche il recesso dal contratto per mancato adempimento obblighi Inps (DURC) ed altro, ma questo è anche la strana burocrazia presente soprattutto nel pubblico Impiego”.