Il “business” dei tamponi finisce al vaglio di 104 Procure della Repubblica di tutta Italia.
Lo segnala il Codacons che presenta oggi un esposto alle magistrature locali denunciando “il danno economico subito dai consumatori che in questi giorni stanno prendendo d’assalto le farmacie per sottoporsi ai test anti-Covid in vista delle feste di Natale”.
Continua Codacons nel comunicato:
“In questo periodo circa 1 milione di italiani al giorno si stanno sottoponendo al tampone in modo da poter trascorrere serenamente le festività con amici e parenti, una situazione che determina un costo pari a circa 15 Milioni di euro al giorno per i consumatori, e incrementa gli introiti delle farmacie che guadagnano grazie all’emergenza in atto.
“In base ai nostri calcoli, infatti, il ricarico sui consumatori legato al prezzo dei tamponi è di circa il 328%: un tampone costa ai farmacisti tra i 3 e i 4 euro, ma viene venduto al pubblico ad un prezzo fisso di 15 euro.
Un ricarico che incrementa i guadagni di distributori, intermediari, grossisti e farmacie, e che rappresenta un business sul quale intendiamo ora fare luce.
Nell’esposto presentato a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia chiediamo di accertare se la determinazione da parte del Governo e del settore farmaceutico del prezzo dei tamponi ad euro 15 (anziché prevederne la gratuità o un costo decisamente inferiore), possa rivelarsi frutto di una manovra speculativa che determinerebbe un costo immenso per la collettività e un incremento economico per il settore farmaceutico”.