I nuovi dati Istat sul settore industriale italiano mostrano difficoltà sempre maggiori.
Prendendo in analisi il 2019 è la prima volta in 5 anni che:
- la produzione industriale è scesa dell’1,3%;
- nel 2018 si era registrata una crescita dello 0,6%.
Per gli standard del Pil riguardo la produzione industriale illustrano come il settore sta attraversando una fase di recessione.
La flessione è stata forte per i beni intermedi, meno invece per i beni strumentali.
Un lieve incremento d’altra parte, per la produzione di beni di consumo e di energia.
A segnare il calo maggiore sono gli autoveicoli, la cui produzione nel 2019 è scesa del 13,9%: è il ribasso più forte dal 2012.
Dopo il calo della produzione nel secondo e nel terzo trimestre del 2019, anche nel quarto trimestre l’indice è diminuito, segnando un calo dell’1,4%: è il peggiore risultato su base trimestrale dal quarto trimestre del 2012.
Inoltre, si stima che a dicembre 2019 l’indice della produzione industriale sia diminuito del 2,7% rispetto al mese precedente e del 4,3% rispetto all’anno precedente (indice corretto per gli effetti di calendario).
Degno di nota è l’indice destagionalizzato mensile, che mostra forti diminuzioni congiunturali:
- variazioni negative i beni intermedi (-2,8%);
- l’energia e i beni di consumo (-2,5% per entrambi i raggruppamenti);
- i beni strumentali (-2,3%).
Su base tendenziale e al netto degli effetti di calendario, a Dicembre 2019 si registrano accentuate diminuzioni per i beni intermedi (-6,6%), l’energia (-6,0%) e i beni strumentali (-4,7%); un decremento più contenuto è per i beni di consumo (-0,8%).
Incrementi solo per i settori di fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+5,3%), per l’industria alimentare, bevande e tabacco (+2,9%) e per le altre industrie (+1,1%).
Tra i rimanenti settori le maggiori flessioni si registrano nelle industrie (-10,4%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,3%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-7,7%).