Basilicata, Sanità: “L’infermiere di famiglia è ancora una mosca bianca”. La situazione

L’infermiere di famiglia o di comunità è un progetto preziosissimo per rilanciare la medicina del territorio e dare risposte ai bisogni di salute dei malati cronici con più di 65 anni di età ma, a tutt’oggi, in Basilicata stenta a decollare, restando una delle tante promesse disattese della Giunta Bardi nonostante i cospicui finanziamenti assicurati alla nostra regione dal Governo centrale”.

E’ quanto dichiara, in una nota, il consigliere regionale di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello che aggiunge:

“Originariamente previsto dal Patto per la Salute 2019-2021 e poi disciplinato organicamente dal DM 77 sull’assistenza sanitaria territoriale, l’infermiere di famiglia è fondamentale nella gestione assistenziale dei malati cronici affetti da fragilità perché non si limita ad eseguire le terapie prescritte, ma svolge un ruolo proattivo, nel senso che è in grado di intercettare le problematiche di salute degli assistiti anche di tipo socio-assistenziale, garantendo agli stessi percorsi assistenziali ad hoc e che siano anche il frutto della collaborazione con tutti i professionisti sanitari che operano in una comunità.

Una figura professionale fondamentale anche per rendere concretamente funzionanti le Case e gli Ospedali di comunità previsti dal PNRR e che laddove è stata concretamente implementata, ad esempio in Veneto e Friuli Venezia Giulia, ha consentito una consistente riduzione degli accessi impropri al pronto soccorso.

Il tema degli accessi impropri al pronto soccorso e più in generale del sovraffollamento degli ospedali è strettamente collegato con quello delle carenze della medicina del territorio e quando quest’ultima arranca, come avviene in Basilicata, il ricorso all’ospedale è per il cittadino l’unico strumento per ricevere le cure.

A quasi due anni dall’approvazione della legge regionale e nonostante il Governo nazionale attraverso il cosiddetto Decreto Rilancio abbia attribuito alla nostra regione risorse che ammontano a circa 7 milioni di euro per l’assunzione del personale infermieristico in Basilicata l’infermiere di famiglia è ancora una mosca bianca, nonostante i lucani siano al vertice della classifica delle regioni italiane per incidenza delle patologie croniche”.