“Dare piena attuazione alla Breast Unit, vale a dire la rete oncologica dedicata alle donne affette da cancro al seno, comporta per queste pazienti una sopravvivenza nettamente maggiore, perché mette a loro disposizione le cure migliori senza spostarsi dal proprio domicilio, favorendo l’allineamento tra cosa si dovrebbe fare e cosa viene effettivamente fatto in ciascun punto della rete oncologica”.
A dichiararlo, in una nota, è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Vizziello, che così commenta i risultati del focus sulle Breast Unit recentemente tenutosi a Roma:
“Il presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori(Lilt) Francesco Schitulli ha giustamente messo in evidenza come l’incidenza di questa patologia sia superiore al Nord rispetto al Sud, dove però si riscontrano percentuali di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di cancro al seno peggiori di quelle fatte registrare dal Nord.
Questo dato si spiega con la capacità di molte regioni del Nord di rendere effettive le reti oncologiche, veri e propri network che garantiscono le cure migliori perché fondate su percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) frutto di una valutazione multidisciplinare della malattia e della strategia di cura, laddove in altri contesti territoriali, soprattutto del Mezzogiorno, le Breast Unit si riducono a meri percorsi di tipo amministrativo e gestionale.
Se al Nord ci si ammala di più di cancro al seno ma si muore di meno rispetto al Sud dobbiamo replicare sull’intero territorio nazionale le esperienze positive delle reti oncologiche, rendendo la multidisciplinarietà, cioè il fulcro dell’attività oncologica, un elemento caratteristico di tutte le strutture sanitarie, anche quelle che in virtù delle dimensioni ridotte non possono permettersi un team di medici dedicati alla gestione di una patologia oncologica.
Solo il lavoro di equipe e il dialogo costante tra le diverse professionalità che intervengono nel percorso assistenziale delle donne affette dal tumore del seno ci garantisce quella appropriatezza delle cure in grado di sconfiggere quello che è, ancora oggi, il big killer delle donne”.