Basilicata, patente a punti per le imprese e i lavoratori autonomi: “ci sono molti punti critici”. La richiesta

Con la Legge 56/2024 è stata definitivamente introdotta, dal 1° ottobre 2024, la cosiddetta patente a punti per le imprese ed i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei e mobili, con la sola esclusione di chi effettua semplici forniture di materiali o prestazioni di natura intellettuale.

Dichiara Carmine Lombardi Segretario della Feneal Uil Basilicata:

“Il Sindacato ha posto a questo Governo la richiesta di un Tavolo permanente sul tema della salute e sicurezza, che possa trovare soluzioni efficaci nella battaglia di civiltà che questo Paese oggi sta perdendo di fronte ai numeri di una strage continua, sia in termini di infortuni che di morti sul lavoro.

In particolare, sulla patente a crediti abbiamo cercato di collaborare per migliorarla finché abbiamo potuto, ma restano per noi molti punti critici.

Lo strumento, così come è stato concepito, non è per noi sufficiente, e si è persa un’occasione per favorire un processo di qualificazione delle imprese, che invece avrebbe dovuto essere il fulcro della norma.

Se realmente si vogliono prevenire infortuni e incidenti sul lavoro è necessario adottare standard di sicurezza efficaci e migliorativi rispetto al mero adempimento della normativa, standard quasi mai presenti nelle imprese piccole e piccolissime, che rappresentano l’80% del Settore.

La patente a crediti avrebbe potuto spingere le aziende ad avviare processi di strutturazione organizzativa e di crescita dimensionale, in un’ottica di contrasto alla frammentazione in atto da anni.

Invece, nella norma manca qualsiasi legame tra le grandi imprese affidatarie e le imprese sub affidatarie, un meccanismo che avrebbe potuto responsabilizzare la selezione e la scelta di imprese subappaltatrici secondo criteri di qualità anziché, come avviene oggi, favorendo la competizione della filiera soltanto in base al criterio del risparmio a discapito della qualità del lavoro e della sicurezza.

Così come è stata elaborata si rischia di avere soltanto uno strumento “di facciata”, con punteggi che possono arrivare sino a 100 e molte imprese escluse dalla sua applicazione (quelle con attestazione Soa in classifica pari o superiore alla III).

A oggi è difficile valutare l’impatto che la patente a crediti avrà su salute e sicurezza, di certo non registrabile nel breve termine.

Intanto, non possiamo che sfruttare al meglio lo strumento e provare a migliorarlo, almeno in parte, attraverso la contrattazione, continuando a investire sulla formazione di lavoratori e lavoratrici e a rafforzare il rapporto con RLS e RLST per monitorare attentamente e in concreto i processi aziendali, e non soltanto sulla carta”.