“Il Governo regionale sta valutando in maniera approfondita tutti i temi trattati dall’Accordo Preliminare siglato con ENI e SHELL”.
È quanto dichiara in una nota l’assessore regionale all’Ambiente, Territorio ed Energia, Cosimo Latronico che spiega:
“Tali temi dovranno essere oggetto di un accordo attuativo che sia espressione di un riconoscimento delle esigenze dei cittadini lucani in relazione all’adeguata compensazione rispetto alle attività di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi ‘Val d’Agri’.
Credo vada sicuramente considerata la necessità di precisare le ricadute delle oscillazioni di prezzo del greggio, non solo in caso di riduzione ma, soprattutto, in caso di aumento dello stesso, proprio come quello al quale si sta assistendo in questo periodo di crisi internazionale.
Inoltre vanno ben valutate le modalità attuative con le quali si intenda ridurre l’impatto economico dell’approvvigionamento energetico per i cittadini, avendo particolare cura nel rendere strutturali tali meccanismi di risparmio.
Questi i principali aspetti non ancora completamente definiti che saranno oggetto della prossima ratifica dell’Accordo attuativo.
Il lavoro iniziato va quindi migliorato e completato, con rinnovata attenzione, avendo come esclusivo obiettivo la tutela degli interessi di tutti i lucani”.
Per il Capogruppo PD in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli:
“L’Accordo preliminare Val d’Agri con ENI e SHELL va modificato e finalmente anche il Governo regionale se ne è reso conto.
Nella predisposizione dell’Accordo definitivo alcune condizioni precedentemente previste dovranno profondamente essere migliorate nell’interesse della comunità lucana.
Le dichiarazioni del neo assessore all’Ambiente Latronico circa ‘la necessità di precisare le ricadute delle oscillazioni di prezzo del greggio, non solo in caso di riduzione ma, soprattutto, in caso di aumento dello stesso’ e la volontà di valutare le modalità strutturali per contribuire ad abbattere il caro energia per famiglie ed imprese, rappresentano un incoraggiante primo passo verso una maggiore valorizzazione della risorsa energetica lucana così come auspicato e proposto dal Partito Democratico.
Ma tutto questo non basta.
Nell’Accordo conclusivo occorrerà introdurre un indispensabile riferimento alle politiche e alle strategie energetico-ambientali delle due compagnie, richiamando quanto previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
In particolare, necessita impegnare le due società nel definire in modo più puntuale e preciso quali progetti di sviluppo, in quali settori e con quali ricadute, intendano realizzare in Basilicata, nonché definire gli impegni di entrambe, in particolare di ENI, nel decarbonizzare i propri impianti riducendo l’impronta dei gas a effetto serra.
Cosi come la stessa compagnia prevede nel suo “Piano strategico 2021-2024: verso l’obiettivo zero emissioni”, ma, curiosamente, nell’Accordo preliminare, la Regione non ha “contrattualizzato”, né ha chiesto conto ad ENI quali impegni assumere in questo senso per gli impianti in Val d’Agri.
Pertanto, dal nostro punto di vista l’Accordo da firmare dovrà contenere non solo i numeri, ma dovrà definire le modalità con le quali la Basilicata si appresta a passare da una economia basata sulle energie fossili ad una green economy, senza che la transizione abbia un costo in termini di lavoro ed occupazione.
In definitiva, è indispensabile condividere una visione con i comuni, con le rappresentanze sociali ed economiche in grado di coniugare salvaguardia dell’ambiente e crescita territoriale
Per il bene della Basilicata auspichiamo che venga inaugurata una nuova stagione segnata dal dialogo, dal buon senso e dalla ragionevolezza”.