Basilicata, innovazione e mercati digitali con gli e-commerce e i prodotti agroalimentari: ecco lo studio realizzato dalla Fondazione Eni Enrico Mattei

La rivoluzione del commercio online

Le piccole e medie imprese possono trovare nel commercio elettronico un ottimo alleato per superare i confini geografici e ampliare la propria clientela.

Partendo da un’analisi dei dati che riguardano gli e-commerce in Europa, la Fondazione Eni Enrico Mattei e il Dipartimento Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Basilicata hanno esaminato le caratteristiche del commercio elettronico lucano, con un focus sugli e-commerce che trattano prodotti agroalimentari.

Negli ultimi anni in Europa il commercio elettronico ha rivoluzionato le abitudini di acquisto dei consumatori e il posizionamento di molte aziende sul mercato.

Oggi, con un semplice clic, il consumatore può accedere ad un’ampia varietà di prodotti, confrontare rapidamente e facilmente i prezzi, fare acquisti comodamente da casa e consultare se necessario, per indirizzare meglio i propri acquisti, le opinioni di altri utenti.

Una vera rivoluzione culturale e sociale, esplosa durante il periodo pandemico con la chiusura degli esercizi commerciali fisici, e che oggi, a distanza di qualche anno, non accenna ad arrestarsi.

Secondo gli ultimi dati di “Eurostat 2023”, in Europa la percentuale di acquirenti online è passata dal 57% nel 2013 al 75% nel 2023, un incremento del 32% in 10 anni.

Il boom del commercio online dei prodotti agroalimentari lucani

L’analisi condotta da FEEM e Regione Basilicata, si concentra sulle caratteristiche degli e-commerce agroalimentari lucani e sulle abitudini dei consumatori.

Sono stati analizzati i dati ufficiali del Registro delle Imprese della Camera di Commercio della Basilicata, attraverso il servizio Telemaco – Infocamere, per fornire un quadro preciso degli e-commerce attivi in Basilicata al 19 maggio 2024.

Secondo i dati, risultano 1.005 le imprese classificabili come commercio al dettaglio di qualsiasi prodotto effettuato su internet, di cui 67 sono imprese che commercializzano prodotti agroalimentari lucani.

Gli e-commerce lucani presenti in provincia di Potenza sono il 67%, in provincia di Matera il 33%.

Gli e-commerce agroalimentari sono molto diversificati in termini di offerta, infatti il 30% commercializza bevande, il 28% è rappresentato da empori (negozi che commercializzano differenti tipologie di prodotti), il 13% da negozi che vendono carni e salumi, il 12% da negozi che propongono prodotti da forno, e in una forbice compresa tra il 6% e l’1% rientrano prodotti come conserve alimentari, formaggi, pasta e farine, dolci e snack, olio e condimenti.

Le forme giuridiche sono imprese individuali (34%), società a responsabilità limitata (30%), società a responsabilità limitata semplificata (18%), società in nome collettivo (6%), società cooperative (3%), società in accomandita semplice (3%), società consortile a responsabilità limitata (2%), società semplice (2%), società per azioni (1%), contratto di rete (1%) (dettagli in Figura 5).

La maggior parte di queste società utilizza, per la creazione di negozi digitali, la piattaforma Woocommerce (67%), meno utilizzate risultano altre soluzioni come Prestashop e Shopify (dettagli in Figura 6).

Un dato positivo emerge dall’analisi di primo livello sul posizionamento degli e-commerce lucani sui motori di ricerca, che mostra come la quasi totalità presenti valori positivi in termini di SEO.

(Figura 5. La veste giuridica degli E-commerce).

 

(Figura 6. Le piattaforme utilizzate dagli E-commerce).

 

Dal punto di vista normativo, è necessario che gli e-commerce apportino dei miglioramenti.

Infatti, è importante avere una maggiore trasparenza rispetto ai dati dei venditori, menzionare il diritto di recesso a favore del consumatore e indicare all’interno delle proprie condizioni generali di vendita un link per la risoluzione extragiudiziale di eventuali controversie (ODR), sorte tra il venditore e il consumatore finale.

Margini di miglioramento si ravvisano anche rispetto alla policy privacy, che comprende l’informativa sul trattamento dei dati personali e l’informativa sui cookies definiti dal GDPR, marcatori temporali diretti a identificare il comportamento del consumatore online.

Per restituire un dato importante che riguarda il comportamento dei consumatori rispetto ai prodotti agroalimentari lucani, l’analisi degli e-commerce lucani, oltre ad utilizzare i dati della Camera di Commercio di Basilicata, è stata integrata con dati acquisti da Google Trends e da Google Ads.

Un dato interessante emerso è che i consumatori hanno ricercato nel periodo analizzato, luglio 2023 – giugno 2024, con molta frequenza, principalmente tre prodotti IG lucani: Peperoni Cruschi, Aglianico del Vulture e Pane di Matera.

Il “peperone cusco” è il prodotto IG lucano più ricercato online soprattutto in Basilicata, Puglia, Campania, Calabria e Lazio; seguito da “Aglianico del Vulture” che ha suscitato interesse, soprattutto, in Basilicata, Campania, Puglia, Lazio e Toscana; e dal “Pane di Matera” cercato dagli utenti di Basilicata, Puglia, Fruili-Venezia Giulia, Abruzzo e Calabria.

 

L’evento 

Si è svolta venerdì 4 Ottobre a Milano nell’ambito del “Cook Fest 2024”, promosso dal Corriere della Sera, l’iniziativa “Food innovation: strategie e opportunità di business per l’agroalimentare lucano”, organizzata dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) in collaborazione con la Regione Basilicata e Sogemi e con il patrocinio dell’associazione Amici della Basilicata in Lombardia. L’evento è stato un’occasione per presentare, in anteprima, lo studio “Innovazione e mercati digitali: esplorazione degli e-commerce dei prodotti agroalimentari della Basilicata”, realizzato da FEEM e dal Dipartimento Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Basilicata. La collaborazione tra FEEM e Regione Basilicata rientra nell’ambito dei progetti non oil approvati dall’Accordo Progetti di Sviluppo tra Regione Basilicata, Eni e Shell Italia E&P.