Arriva la carta acquisti spesa 2023: ecco come ritirarla e cosa ci si può comprare

Ieri, 18 luglio, è stato il giorno della nuova social card del governo Meloni.

La carta acquisti spesa 2023, secondo quanto annunciato la scorsa settimana in conferenza stampa dal ministro Lollobrigida, verrà distribuita da oggi agli uffici postali.

Come precisa Fanpage, parliamo di una card da 382,50 euro una tantum per acquistare generi alimentari, disponibile solo per alcune specifiche categorie: i beneficiari, già individuati dai comuni grazie al lavoro dell’Inps, verranno avvisati direttamente dalle amministrazioni.

I requisiti per ottenere la carta “Dedicata a te” sono abbastanza semplici: far parte di un nucleo familiare di almeno tre persone, non superare i 15mila euro di Isee e non percepire nessun’altra forma di sostegno (dal reddito di cittadinanza alla Naspi).

Per le opposizioni, si tratta di una iniziativa che nasconde il “paternalismo di Stato”.

Ai beneficiari, individuati da Inps e comuni, arriverà un messaggio direttamente dalle amministrazioni locali.

Da oggi bisogna tenere sott’occhio le comunicazioni da parte del proprio comune di residenza.

Non è detto che la carta sia immediatamente ritirabile, più probabile che, dopo il messaggio, bisognerà aspettare qualche giorno. Sulle tempistiche è tutto molto confuso, visto che non c’è una regola esatta e molto può variare da comune a comune.

In ogni caso da oggi partono le comunicazioni e chi riceverà l’avviso potrà recarsi all’ufficio postale a ritirare la carta: verrà probabilmente chiesto anche il codice fiscale, già associato al numero della card in precedenza.

Come attivare la social card “Dedicata a te” e quando scade

Per attivare la social card, basta effettuare un pagamento.

L’importante è non superare la metà di settembre. Se la carta acquisti spesa non viene utilizzata per la prima volta entro il 15 settembre, infatti, scadrà automaticamente e non sarà più utilizzabile.

I fondi risparmiati in questo modo, tra l’altro, secondo quanto spiegato dal governo dovrebbero essere redistribuiti tra gli altri beneficiari.

Non è ancora chiaro in quali modalità.