Area industriale di Tito, cofinanziamento di 30 Milioni di euro per la realizzazione di questo progetto: gli ultimi aggiornamenti

Con una interrogazione urgente a risposta orale indirizzata al Presidente della Giunta regionale, il Vice Presidente del Consiglio Regionale Angelo Chiorazzo , ed il Presidente del Gruppo Consiliare Basilicata Casa Comune, Giovanni Vizziello, hanno chiesto di sapere se e quali atti amministrativi sono stati adottati da parte della Regione Basilicata per dare seguito agli impegni assunti circa il cofinanziamento di 30 Meuro necessario alla realizzazione del progetto “Green Digital Hub Basilicata” nell’area industriale di Tito, progetto che prevede un importo totale di 55 Meuro, di cui 20 Meuro già concessi al CNR di Potenza, soggetto attuatore dell’intervento, dall’Agenzia di Sviluppo e Coesione Territoriale.

Hanno sottolineato i consiglieri Chiorazzo e Vizziello:

“Assistiamo al paradosso della Regione Basilicata che con una mano dà e con l’altra toglie.

Se da un lato, infatti, la giunta regionale non assegnando il cofinanziamento di 30 Meuro, promesso in fase di candidatura, rischia di determinare la revoca del finanziamento ministeriale già concesso al CNR di Potenza e la mancata realizzazione dell’ecosistema dell’innovazione nell’area industriale di Tito, un progetto di altissimo profilo che mette insieme il sistema pubblico della ricerca e la rete d’imprese del settore terziario avanzato intorno ai settori dell’innovazione ambientale e della transizione digitale, dall’altro invece utilizza lo stesso progetto per motivare il rinnovo di incarichi dirigenziali apicali muovendosi su una linea amministrativa molto sottile e discutibile.

È arrivato il momento che il Presidente Bardi e l’intera giunta regionale trasformino gli impegni dichiarati, e più volte annunciati anche a mezzo stampa, in atti e provvedimenti concreti, diversamente dovranno assumersi la totale responsabilità di aver animato, con dichiarazioni disattese e falsi proclami, il partenariato composto da istituzioni locali ed enti di ricerca, a partire dal CNR, l’Università degli Studi della Basilicata e la fitta rete di imprese lucane che continuano a credere ed investire seriamente sul nostro territorio.

Seguiremo con attenzione l’evolversi di questa situazione per rispetto di tutti gli attori sociali interessati nella realizzazione del Green Digital Hub e delle comunità locali che attendono da anni la riqualificazione ambientale ed il rilancio produttivo ed occupazionale di un territorio caratterizzato da mancate bonifiche, che non poche preoccupazioni stanno generando nei cittadini anche in questi giorni di emergenza idrica, e assenza di progetti innovativi”.