Il Comune di Maratea rende noto che:
“il Sindaco, avv. Daniele STOPPELLI, ha notificato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Direzione Generale Valutazioni Ambientali, Divisione v – procedure di valutazione Via e Vas) le Osservazioni previste dall’art. 23, D.Lgs. 152/2006 in ordine al Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica del Lotto 1b Romagnano – Buonabitacolo e Lotto 1c Buonabitacolo – Praia della Nuova linea AV Salerno-Reggio Calabria.
Nel documento si contesta, anzitutto, la scelta del tracciato, stigmatizzando l’inopinato abbandono dell’originaria determinazione di ristrutturare e consolidare la tratta ferroviaria che corre, all’attualità, lungo la dorsale tirrenica (Battipaglia-Sapri-Maratea-Paola-Lametia-Reggio Calabria) e la conseguente opzione per una nuova tratta a monte della storica linea, ricordando che tale opzione è in contrasto con la scelta operata dal Parlamento Nazionale nel 1878, sulla base dei lavori di una Commissione di esperti che giudicarono svantaggiosa e pericolosa l’altezza di « m 650 sul livello del mare della linea pel Vallo di Diano e Valle del Noce ».
Si denuncia, poi, la Violazione della Convenzione di Aarhus nonché la Violazione del principio DNSH, che postula l’esame del progetto nella sua unicità e non per singoli lotti funzionali, come previsto dalle disposizioni del DPCM del 27 dicembre 1988.
Grave è poi il misconoscimento del rischio sismogenetico, per essere il tracciato ubicato in corrispondenza di un’area geografica classificata a pericolosità sismica “da elevata ad alta”, ove sono presenti sistemi di faglie sismogenetiche attive e capaci, alla cui attività sono stati associati i terremoti (di forte intensità) registrati negli ultimi 500 anni.
In proposito, il Sindaco ha ricordato:
- a. l’evento verificatosi nel Vallo di Diano nel 1561, che fece registrare una magnitudo equivalente 7÷7,4 con 2000 morti e 250 feriti a Polla e 55 morti ad Atena Lucana;
- b. l’evento registrato nel 1857 con magnitudo equivalente 7÷7,4, il cui spaventoso fu anche il bilancio fu di 10.939 morti (di cui 9.732 nelle province lucane) e 1.207 nella provincia di Salerno, anche se stime non ufficiali, ma più realistiche, portano a 19.000 il numero totale di vittime (Guidoboni e Ferrari 2004, Guidoboni et al., 2007).
Al riguardo, il Sindaco ha prodotto documenti che restituiscono l’evidenza che tutto il corridoio è interessato da faglie capaci, anche quello che attraversa il sistema orografico del lagonegrese e della valle del noce, fino a Praia, mentre il confronto tra il corridoio prescelto e il percorso della linea storica, restituendo la prova dell’assenza di faglie catalogate come tali lungo la costa e che l’accelerazione sismica di base al suolo ag (m/s2) diminuisce di una unità spostandosi dalle aree interne del Vallo di Diano e del Lagonegrese verso la costa tirrenica (Maratea e Praia a Mare) e, addirittura di due unità, se si considera il territorio cilentano.
Ha, infine, rivelato che sia nel Progetto di fattibilità sia nella Relazione Geologica dette evidenze sono state irragionevolmente neglette e omesse, finanche nella ricognizione della sismicità storica.
Le Osservazioni si concludono poi con la sottolineatura del gravissimo danno all’ecosistema naturalistico dell’area compresa tra gli Alburni, il Vallo di Diano e il Parco Nazionale del Lagonegrese e degli Appennini lucani, segnalando che gli Alburni, il Vallo di Diano e il Lagonegrese sono già attraversati dalla linea Sicignano-Lagonegro, che, sebbene sostanzialmente dismessa, è ancora armata e, se rifunzionalizzata e completata fino a Salerno (con una oculata allocazione dei fondi del PNRR), garantirebbe una concreta relazionalità con l’HUB di AV più prossimo.
Nei giorni avvenire le Osservazioni – qui, molto sinteticamente, riassunte – saranno presentate al pubblico nel corso di un’apposita conferenza-stampa”.