“Alla luce dell’ultimo decreto, emanato l’11 marzo, della presidenza del Consiglio dei ministri, l’Unione sindacale di base di stabilimento, congiuntamente a Usb Basilicata l.p., ritengono questo governo responsabile di esporre i lavoratori dell’industria e, nel nostro caso, della Fca di Melfi a rischi per la propria salute”.
E’ quanto fa sapere L’Usb in una nota che specifica:
“Il nuovo decreto infatti prevede al punto 7 comma d che ” le aziende assumano protocolli anticontagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza minima interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con strumenti di protezione individuale”.
Questo articolo di legge consegna nelle mani delle aziende la gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro, andando in deroga alla distanza minima di un metro tra un lavoratore e l’altro, basterà indossare, casomai, la mascherina e i guanti perché Fca sia in regola.
Anche i pullman con cui i lavoratori si recano in fabbrica potranno bypassare le distanze minime di sicurezza, basterà dotare i viaggiatori di una mascherina e il gioco è fatto.
Fatto altrettanto grave è che questa deroga impedisce ai lavoratori di allontanarsi dalla postazione per ragioni di sicurezza laddove la distanza sia inferiore ad un metro dal proprio collega.
Mentre l’Organizzazione mondiale della sanità dichiara il coronavirus una pandemia globale, il governo Conte sacrifica i lavoratori e le loro famiglie sull’altare del profitto di pochi.
Usb ricorda che fino alle 06.00 di questa mattina la Fca di Melfi ha fatto lavorare regolarmente i propri dipendenti, nonostante ella stessa abbia dichiarato il giorno prima che per garantire il rispetto del decreto ministeriale assunto il 9 marzo aveva bisogno di fermare gli impianti, questo significa che fino a stamattina i lavoratori sono stati esposti al coronavirus con la consapevolezza dell’azienda.
Questa è una condizione inaccettabile che merita una risposta forte e immediata da parte dei lavoratori dell’industria italiana.
Per queste ragioni l’Unione sindacale di base proclama lo stato di agitazione dal 12 al 15 marzo 2020, con la possibilità di indire sciopero alla Fca di Melfi appena le attività lavorative riprenderanno se l’azienda e le ditte di autotrasporti non garantiranno la distanza minima tra un lavoratore e l’altro di almeno un metro a prescindere dagli strumenti di protezione individuali.
Usb chiede ai lavoratori di restare a casa, esattamente come stanno facendo tutti gli italiani, di tutelare la propria salute e quella dei propri cari , ancor di più in questo momento particolarmente difficile.
Fermo restando quanto sopra dichiarato, Usb valuterà la possibilità di indire sciopero alla Fca di Melfi laddove la situazione dovesse mutare e comunque a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori”.