Questa mattina, nella Sala Italia del Palazzo del Governo, alla presenza del Prefetto di Potenza Michele Campanaro, il Presidente di A.N.C.E. Basilicata Giovanni Maragno ha ufficializzato l’adesione al “Protocollo di legalità per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale nel settore edile”, stipulato tra Ministero dell’Interno ed Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, il 4 agosto 2021 e rinnovato, per il triennio 2024-2027, il 4 agosto scorso.
Presente anche il Direttore Generale di Confindustria Basilicata Giuseppe Carriero.
Queste le parole del Presidente Maragno:
“Ringrazio il Prefetto Campanaro per aver incoraggiato A.N.C.E. Basilicata ad aderire al Protocollo di legalità.
Siamo, infatti, profondamente persuasi del fatto che la mission statutaria dell’Associazione, nata per promuovere e tutelare gli interessi delle imprese edili, non possa prescindere da un concreto impegno rivolto alla diffusione della cultura della legalità tra i propri associati, sostenendo ogni iniziativa finalizzata a rafforzare l’adozione di comportamenti virtuosi e la prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni criminali nel settore delle costruzioni.
L’adesione al Protocollo, deliberata dal nostro Consiglio Generale nei giorni scorsi, ha esattamente questo orizzonte”.
Il Protocollo di legalità
1. Origine e principi ispiratori
Nel corso della presentazione, il Prefetto Campanaro ha illustrato le linee progettuali dell’Intesa, inserita nel più ampio contesto del Codice Antimafia che, nell’ottica di dare un deciso impulso alla salvaguardia del circuito dell’economia legale, ha previsto l’estensione dell’ambito applicativo delle cautele antimafia ai rapporti negoziali di natura privatistica.
In questo scenario, il Protocollo con A.N.C.E. scaturisce dalla specifica esigenza di respingere i tentativi di infiltrazione criminale nel settore dell’edilizia che, come noto, rappresenta un ambito particolarmente permeabile agli interessi della criminalità.
2. Finalità
Due i pilastri su cui regge l’intelaiatura dell’Accordo:
1. Rafforzamento dei presidi di legalità e delle misure di salvaguardia delle attività economiche, attraverso una mirata azione di prevenzione amministrativa antimafia su base volontaria;
2. Diffusione della cultura della legalità tra gli operatori, con lo scopo ultimo di accrescerne la consapevolezza sulla decisività del rispetto delle regole e dell’adozione di buone prassi organizzative e comportamentali.
3. Struttura e ruoli
Entrando nel dettaglio del testo, il Rappresentante del Governo si è soffermato sugli specifici impegni assunti da A.N.C.E. Basilicata con l’adesione al Protocollo di legalità, tra cui:
- acquisizione, per conto delle imprese aderenti, della documentazione antimafia riferita ai fornitori e ai subappaltatori operanti nei settori maggiormente esposti al rischio di infiltrazioni mafiose, mediante:
-consultazione delle “white list” o dell’Anagrafe antimafia degli esecutori,
-riscontro del profilo antimafia dei partners commerciali delle imprese associate, coinvolti nell’intera filiera edilizia, con accesso alla consultazione della Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia – B.D.N.A., prevista dal Codice Antimafia;
-promozione di iniziative ed attività di approfondimento per diffondere la cultura della legalità.
Per completare il quadro e dare ulteriore forza all’obiettivo di impedire infiltrazioni illegali e corruttele, il documento pattizio non manca di coinvolgere direttamente anche le imprese aderenti, cristallizzando sul loro capo due, decisivi impegni:
- stipula di contratti o subcontratti esclusivamente con i soggetti di cui sia stato accertato, con le modalità sopra indicate, la insussistenza di motivi ostativi;
- inserimento nei contratti di apposite clausole risolutive che consentono di addivenire alla stipula anche prima del rilascio della documentazione liberatoria, con obbligo di recesso in caso di successivo provvedimento interdittivo.
4. Modalità operative
Chiude il cerchio, il Disciplinare tecnico che regola le modalità operative per la concreta realizzazione dell’Intesa. In particolare il documento punta il faro sulla Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia B.D.N.A., fissando i criteri per il rilascio delle credenziali da parte della Prefettura competente ed elencando le modalità di consultazione della piattaforma informatica, limitate alle specifiche finalità dell’atto pattizio, secondo il principio di minimizzazione nel trattamento dei dati personali.
Ha osservato il Prefetto Campanaro:
“Ennesimo punto messo a segno in favore della legalità in provincia di Potenza.
L’attività di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni criminali nell’economia lucana, da sempre al centro dell’impegno di questa Prefettura, continua a portare i frutti attesi.
Per questo ringrazio il Presidente di ANCE Basilicata Maragno che, come già fatto in precedenza dal Presidente di Confindustria Basilicata, aderendo all’ iniziativa nazionale, consentirà di estendere, anche in Basilicata, l’ambito applicativo delle cautele antimafia ai rapporti negoziali di natura privatistica, in uno dei settori storicamente più esposto al rischio di infiltrazioni criminali.
Questa provincia sta vivendo una fase di ripresa e di rilancio economico, come indirettamente testimoniato dall’incremento delle richieste di documentazione antimafia.
Se, da un lato, ci rassicura il numero complessivo delle liberatorie rilasciate dalla Prefettura, passate da 3.120 nel 2023 a 3.191 nei primi dieci mesi di quest’anno, dall’altro lato, però, non va abbassata la guardia, per mettere in campo, tutti gli strumenti necessari a preservare il tessuto economico locale dal rischio di infiltrazione criminale, nella consapevolezza che solo un contesto di legalità e sicurezza garantisce i principi della libertà di impresa”.
In relazione allo specifico settore dell’edilizia, tra i più esposti agli interessi dei sodalizi criminali, il Rappresentante del Governo ha ricordato che sono state complessivamente 5 le interdittive antimafia e 2 le misure di prevenzione collaborativa adottate nel corso del 2024, in lieve crescita rispetto al dato del 2023 con 3 misure interdittive.
Al termine della presentazione, sono state consegnate ad A.N.C.E. Basilicata le credenziali di accesso alla Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia – B.D.N.A., dando così operatività all’adesione al Protocollo di legalità.