Si è svolta presso il Monumento ai Caduti del Parco Montereale di Potenza, la solenne cerimonia in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate.
Un momento di riflessione e riconoscenza per coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà e l’unità del Paese.
Ha sottolineato il Presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, nel suo intervento:
“Il 4 novembre è il giorno nel quale ci ritroviamo uniti intorno ai colori della nostra bandiera e ai valori della nostra Nazione: esprimiamo la nostra gratitudine a tutte le forze armate e rendiamo onore ai nostri concittadini che si sono prodigati per difendere i valori della patria.
Deve essere però anche il giorno nel quale condividere una riflessione sul contesto attuale di conflitti e di violenza che ci circonda e, ancor di più, sul nostro ruolo all’interno di un quadro geopolitico tanto complesso.
Di fronte alle cruente immagini di guerra che ogni giorno i mezzi di comunicazione ci sottopongono rimaniamo turbati e smarriti, ma non possiamo permetterci di rimanere indifferenti.
Quei conflitti ci riguardano e ci coinvolgono e a fronte dello smarrimento che provocano abbiamo il dovere di provare a ritrovare le giuste coordinate nell’ambito dei valori della nostra democrazia, muovendo le mosse dalla lettura della nostra Carta Costituzionale.
L’articolo 11 della Costituzione dichiara che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
È uno dei princìpi fondamentali della nostra Repubblica.
Il dispositivo normativo, nel sottolineare il ripudio della guerra, ci impegna ad individuare soluzioni pacifiche ai conflitti.
Si tratta di un impegno concreto: non si può parlare di pace nel mentre si continuano a produrre nuove armi.
Occorre, al contrario, tendere alla risoluzione pacifica dei conflitti investendo in azioni concrete capaci di instaurare dialogo e fiducia reciproca.
La “cultura della pace” è un processo complesso che richiede impegno e perseveranza quotidiana; il ruolo dei giovani e delle scuole è cruciale.
Lo strumento più efficace per ripudiare la guerra è la cultura.
Solo un popolo capace di elevarsi culturalmente sarà capace di arginare, evitare e ripudiare ogni guerra.
Lavoriamo tutti insieme ad un Paese unito, lavoriamo tutti insieme ad un Paese di pace. Non sarà facile, servirà tanto impegno, ma soprattutto servirà tanto tanto coraggio!”.
Queste alcune foto della cerimonia.