“Maratea dice no all’Area marina protetta ideologica”. Questa la situazione

L’ex Sindaco di Maratea, l’Avvocato Daniele Stoppelli, ora Capogruppo in Consiglio Comunale della lista “Maratea al centro”, esprime le proprie perplessità sull’istituzione dell’Area Marina Protetta a Maratea.

“Area Marina Protetta, facciamo chiarezza.

Nei prossimi giorni si terranno i primi tavoli tecnici convocati da ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, con gli operatori economici individuati dall’Amministrazione comunale.

Quindi eccoci dopo anni a parlare di istituzione dell’Area Marina Protetta, si avvia l’iter per l’istituzione.

Ma siamo certi che l’inserimento di questo ulteriore vincolo sul nostro territorio sia davvero necessario?

Durante il mio mandato abbiamo ritenuto necessario revocare la delibera n. 11 del 2016 della precedente amministrazione 2014-2019 perché si trattava di un atto di adesione incondizionata ed astratta all’istituzione, approvata in assenza di qualsiasi informazione in ordine ai fondali ed alla loro protezione e che soprattutto riguardava quasi tutta la costa.

Da qui siamo partiti, dall’assenza di studi aggiornati e approfonditi, e, negli incontri successivi con il Ministero dell’Ambiente, abbiamo richiesto ed ottenuto lo svolgimento di ulteriori attività di studio dei fondali della costa di Maratea in relazione alle quali il Comune di Maratea doveva essere coinvolto.

In qualità di Sindaco, ho inviato diverse lettere indirizzate al Ministero dell’Ambiente per ribadire che fossero messi a disposizione del Comune gli atti relativi agli studi effettuati.

Ebbene nonostante gli anni trascorsi e l’avvio imminente dei tavoli tecnici ancora questi studi non sono stati messi a disposizione del Comune di Maratea, quindi della cittadinanza.

Dati scientifici che chiariscano, sotto il profilo faunistico o ambientale, la peculiarità assoluta ed unica del patrimonio marino tale da giustificare l’istituzione di un’Area Marina Protetta.

Né cosa, dopo tanti secoli di navigazione e di fruizione della costa, sarebbe intervenuto a minacciarlo.

Su quali basi quindi quest’Area Marina Protetta deve essere istituita?

Senza conoscere gli studi gli operatori economici coinvolti come potranno contribuire realmente?

Anche l’attuale Amministrazione comunale sia durante i comizi che nelle linee programmatiche (di fatto rinnegando anche loro la deliberazione del 2016) ha avuto modo di ribadire la necessità di conoscere gli studi prima di procedere.

Massima attenzione, dunque, verrà prestata all’istituenda Area Marina Protetta di cui siamo in attesa di conoscere gli studi effettuati dall’ISPRA per poi procedere, tutti insieme, alla zonizzazione delle aree.

Invece ci troviamo adesso con comunicati istituzionali che annunciano “si è dato quindi finalmente il via all’ultimo miglio di questo iter istruttorio da troppo tempo insabbiato”.

Rischiamo quindi che le decisioni riguardo le AMP siano influenzate da interessi politici piuttosto che da un reale studio scientifico.

A livello centrale inoltre la volontà di istituire l’Area Marina Protetta è possibile che sia dovuta più per soddisfare bisogni di tutela della costa imposti dall’Unione Europea (obiettivo 2030: il 30% delle coste) che dalla conoscenza dei fondali e del patrimonio ambientale e faunistico, se e ove esistente e ciò che è peggio, in assenza di peculiarità reali e minacce.

Adesso ci troviamo in questa situazione, l’ISPRA, con inviti limitati, ha convocato presso la sala consiliare per i giorni 5 e 6 novembre 2024 una serie di incontri con alcune realtà del territorio (operatori del porto, gente di mare, associazioni, ecc.) al fine d’illustrare la prima bozza di perimetrazione e zonazione da sottoporre alla consultazione pubblica; ancora senza mettere a disposizione i dati sulle condizioni del mare e dei fondali da tutelare.

Inutile dire che l’aver fatto degli studi e non avere dati disponibili paventa pure la possibilità di un inutile spreco di denaro pubblico.

La scelta di procedere speditamente, senza conoscere la situazione dei fondali, è gravissima perché foriera della possibilità che si possa procedere con obiettivi tra i quali di sicuro non rientra la tutela del mare!

In assenza di dati e senza conoscere la zonizzazione, una delle principali preoccupazioni riguardo l’istituzione di AMP è l’impatto negativo che potrebbe avere sulle attività economiche locali,
L’istituzione di un’Area Marina Protetta impatta in maniera profonda e definitiva su qualsiasi realtà di una comunità legata al mare perché si tratta sostanzialmente di apporre vincoli: la balneazione sarebbe limitata, la nautica da diporto essendo anch’essa limitata migrerebbe verso altre località dove non abbia vincoli (questo anche con ricaduta negativa sul settore della custodia, sulla cantieristica e non ultimo sul mercato immobiliare), infine anche l’esplorazione dei fondali sarebbe impedita.

Inoltre la gestione dell’AMP richiede risorse significative e potremmo trovarci davanti a finanziamenti inadeguati da sopperire con risorse proprie del Comune e quindi della collettività.

Le sorti della nostra Maratea sarebbero compromesse per sempre.

Ci racconteranno la favola dell’istituzione dell’AMP flessibile che consentirebbe ai cittadini di continuare a svolgere tutte le attività.

È una vera favola!

Uno “specchietto per le allodole”, una palese bugia.

Tutti sappiamo bene che non è possibile derogare al regolamento previsto dalla legge quadro ma solo prevedere norme più restrittive rispetto ad esso.

In passato, era stato fatto il tentativo di apportare delle deroghe in fase iniziale, ma il Ministero le ha bocciate.

La nostra costa ha già 3 zone speciali di conservazione (ZSC) ed è un fatto che a ciò non vengano fatte corrispondere azioni: sarebbero troppo ed inutilmente dannose.

I cittadini hanno il diritto di capire e verificare se vi sono patrimoni da tutelare per poi liberamente decidere, con dignità e consapevoli che nel tempo nessuno sia riuscito ad imporre vincoli alla nostra libertà ed autodeterminazione.

L’istituzione di un’Area Marina Protetta impatta in maniera profonda sull’economia di un’area.

Le principali attività economiche di Maratea, si basano sull’attrattore principale che è il mare.

Queste attività: lidi, ristoranti, hotel, noleggi barche, servizi di ormeggio sono una realtà che oggi mantengono già, in un equilibrio molto precario, l’economia privata.

Il rischio concreto è che per soddisfare un bisogno puramente ideologico, si arrechi un danno irreparabile alla economia, a danno delle giovani generazioni.

Nessuno può garantire e dimostrare il contrario.

Oggi sono in discussione le sorti della nostra Maratea, e pochi facinorosi potrebbero compromettere per sempre il futuro dei nostri figli.

È indispensabile che la maggioranza sino ad oggi silente, di certo prudente su un tema tanto delicato, faccia finalmente sentire le proprie ragioni.

I cittadini di Maratea hanno contrastato in passato le imposizioni, Maratea non è stata mai infeudata, soprattutto da incantatori.

Vigiliamo e lottiamo per la nostra libertà.”

L’ex sindaco conclude:

“Maratea, sempre più libera sempre più bella!”.