“RIMBORSOPOLI” LUCANA: CHIESTE LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE

In seguito al rinvio a giudizio dei 18 ex consiglieri lucani, nell’ambito dell’inchiesta “Rimborsopoli” è intervenuto Gianni Leggieri, Capogruppo Movimento 5 Stelle di Basilicata.

Leggieri (nel dichiarare che la nostra Regione deve combattere quotidianamente con mille problemi facendo i conti con una classe politica discutibile per comportamenti e cattive abitudini) ha ripercorso la vicenda Rimborsopoli:

“La vicenda la ricordiamo tutti.

Nel bel mezzo della scorsa consiliatura, dalla Procura di Potenza arrivarono una serie di avvisi di garanzia rivolti a numerosi consiglieri regionali.

E’ così che è scoppiato il famoso scandalo della rimborsopoli lucana.

Anche a seguito di quella vicenda giudiziaria, arrivarono ben presto le dimissioni del governatore De Filippo e della sua Giunta e si giunse ad elezioni anticipate.

Mentre però alcuni consiglieri regionali uscenti coinvolti nello scandalo si ritirarono a vita privata, altri, non solo si candidarono, ma oggi occupano poltrone eccellenti.

Così, siamo arrivati al secondo atto di quella brutta storia con il rinvio a giudizio di ben 18 persone tra le quali spiccano i nomi Presidente del Consiglio, Francesco Mollica e l’ex consigliere regionale Luigi Scaglione (noto alle cronache più recenti proprio per un importante incarico ricevuto nelle settimane scorse).

Non possiamo infatti dimenticare come proprio il Presidente Mollica, con delibera n. 201600157, ha provveduto a nominare Luigi Scaglione Coordinatore dell’Ufficio Informazione, Comunicazione del Consiglio Regionale, con stipendio dirigenziale comportante una spesa lorda di circa 121 mila euro di soldi pubblici […].

La meritocrazia, elemento chiave dello spirito del Movimento 5 Stelle, è l’unico mezzo per contrastare lo spopolamento demografico e l’inarrestabile fuga dei giovani lucani.

Continuiamo a ripetere che tutti hanno diritto ad essere considerati innocenti sino a quando non intervenga una sentenza definitiva di condanna, e ci auguriamo che i consiglieri coinvolti riescano a provare la loro estraneità da ogni addebito, ciò però non toglie che la politica non solo deve essere trasparente e pulita, ma deve pure apparire tale.

Al politico è pertanto richiesto un surplus nei comportamenti pubblici e privati che nel caso del Presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, non può che concretizzarsi nelle dimissioni di quest’ultimo”.