A POTENZA IL COMITATO GIOVANI SORDI ITALIANI PRESENTA “LA CITTÀ SVELATA… E SEGNATA”

Il Comitato Giovani Sordi Italiani (Cgsi) ha organizzato per Mercoledì 21 Settembre la presentazione del libro “La città svelata… e segnata” che si terrà a Potenza presso la Cattedrale di San Gerardo a partire dalle ore 18:30.

Nel corso dell’incontro interverranno Paolo Albano, Gianfranco Blasi, Domenico Venneri e Antonio Parente (Inteprete Lis).

In un comunicato gli organizzatori hanno spiegato:

“Cosa significa svelare una città?
Alquanto semplice, la risposta è stata racchiusa in uno splendido libro in cui è stata data la possibilità a chiunque volesse di rendersi protagonista di questa rivelazione.

Ogni parola pronunciata o scritta è diventata espressione non solo di uno squarcio di vita personale o familiare, ma è diventata, in maniera naturale ed esplicita, espressione di un quartiere, di un luogo, di un rione della nostra amata o incompresa città.

Incompresa si, come d’altronde ogni luogo non solo materiale e materico, ma anche dell’anima, un’incomprensione spesso frutto di un silenzio assordante, di una “rimozione del passato” a cui occorre rimediare e se il rimedio è collettivo allora “il microcosmo diventa parte del tutto”.

Esistono però microcosmi sconosciuti o poco conosciuti… loro sono spesso privi non solo di suoni, ma anche di parole, ma non muti, no loro si esprimono e lo fanno in maniera silenziosa, ma incisiva, producendo con le mani movimenti a volte impetuosi, a volte così delicati, pregni di significato, di pathos, e la loro espressione accompagna ogni gesto in una sinestesia sensoriale che affascina e meraviglia.

Esiste insomma una Potenza ancora da svelare, che ha il diritto di esprimersi, che ha il diritto di essere “ascoltata” con gli occhi e con il cuore e noi abbiamo il dovere di esorcizzare una marginalità di cui spesso ci rendiamo colpevoli consapevoli o inconsapevoli.

Una sola forma di esorcismo è possibile e risiede nel confronto e nell’ascolto reciproco, nella voglia di abbattere ogni barriera comunicativa, nella consapevolezza che altri parlano una “lingua” diversa dalla nostra e che la differenza tra noi e gli altri è solo ed esclusivamente questa”.

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