Dopo il risultato ottenuto dall’ospedale Cotugno di Napoli nella lotta al coronavirus, in cui i medici hanno somministrato un farmaco per l’artrite, tocilizumab, su 6 pazienti di età compresa tra i 51 ed i 67 anni, si fa largo sempre di più l’ipotesi di estendere la cura a altre 250 persone e registrarlo così all’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco.
A chiedere che venga stabilito un protocollo nazionale con cui si possa estendere l’impiego di tocilizumab anche su altri pazienti Paolo Ascierto, membro di una task force di esperti che tra i nomi conta Franco Buonaguro (Direttore Biologia Molecolare e Oncogenesi virale del Pascale) e da Vincenzo Montesarchio (direttore Oncologia dell’Azienda Ospedaliera dei Colli).
Secondo le ultime indiscrezioni, riportate da VesuvioLive, oggi in tutta la penisola si contano già 10 pazienti trattati con questa cura.
Intanto, sula scorta dei risultati, si sta procedendo a fare rete con le altre città d’Italia.
Queste le parole di Enzo Montesarchio, primario di Oncologia nel polo di riferimento regionale per le malattie infettive, riportate da il Mattino:
“Il farmaco viene impiegato nella polmonite da Covid-19 solo off label, cioè al di fuori delle indicazioni per cui è registrato.
Ma si conosce tutto del prodotto, anche gli effetti collaterali.
E’ importante che l’utilizzo venga esteso quanto prima, così potremo salvare più vite.
Serve subito il protocollo nazionale per estendere l’impiego: il farmaco ha dimostrato di essere efficace”.