Potenza: cittadini si preparano al presidio contro l’autonomia differenziata. I dettagli

Il Coordinamento regionale della Basilicata contro l’autonomia differenziata ( costituito da forze politiche, sindacati, associazioni, comitati) annuncia un presidio contro l’autonomia differenziata, l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti che si terrà Martedì 25 Giugno dalle 10.30 a Potenza in via Verrastro (davanti al palazzo della Regione).

Scrive il Coordinamento regionale della Basilicata:

Con l’approvazione alla Camera del DDL Calderoli l’Italia, una e indivisibile nata dalla Resistenza, si avvia a diventare il Paese delle disuguaglianze, con distanze sempre più marcate tra Nord e Sud, tra aree interne e aree urbanizzate.

Si avrà la fine della Repubblica una e indivisibile con, potenzialmente, 20 sistemi scolastici, 20 sistemi sanitari, 20 normative ambientali e di sicurezza sul lavoro, 20 gestioni delle infrastrutture.

Come Coordinamento regionale della Basilicata contro l’autonomia differenziata (costituito da forze politiche, sindacati, associazioni, comitati) esprimiamo preoccupazione e un forte dissenso su un progetto che rischia di compromettere in modo irreparabile il principio di universalità dei diritti soprattutto in ambiti particolarmente delicati quali sono, ad esempio, quello sanitario e dell’istruzione mettendo in risalto le criticità di un modello di federalismo regionale che non tiene conto delle enormi differenze oggi esistenti nelle diverse aree del Paese e soprattutto del divario in termini di ricchezza, infrastrutture e servizi.

L’autonomia differenziata scardinerà il funzionamento del sistema d’istruzione nazionale ma anche di altri servizi pubblici, dalla Sanità alle infrastrutture, dai porti agli aeroporti, e poi strade e autostrade, giustizia di pace, protezione civile, facendo venir meno la tenuta del Paese ed emarginando i più vulnerabili e indifesi.

Noi non ci rassegniamo e proseguiremo le azioni di lotta pacifica e che la Costituzione ci consente e chiediamo che le Regioni ricorrano alla Corte costituzionale in base all’art. 127 della Costituzione.

Inoltre fin da ora diamo disponibilità a costituire i Comitati referendari per la raccolta di almeno 550mila firme sul quesito referendario che i costituzionalisti metteranno a punto, come proposto da La Via Maestra e a sostenere tutte le iniziative di carattere giudiziario per impedire che si giunga alle Intese da parte dei Presidenti di Regione, anche e soprattutto con l’aiuto dei sindaci.

Continueremo un’opposizione ferma e una lotta politica e sociale in difesa dell’universalità dei diritti, della coesione e solidarietà sociale nelle istituzioni e nelle piazze”.

Ecco la locandina della mobilitazione in programma.