Criminalità potentina ‘riconosciuta’ dalla ‘ndrangheta. La relazione della Direzione investigativa antimafia

La criminalità “dell’entroterra potentino, per quanto soggetta ad una primigenia influenza della camorra campana, ha ottenuto nel tempo il riconoscimento criminale della ‘ndrangheta, operante nel settore degli stupefacenti, delle estorsioni, delle rapine e dell’usura”.

Come riporta ansa: “E’ quanto è scritto nella Relazione della Direzione investigativa antimafia (Dia) al Parlamento e relativa all’attività svolta nei primi sei mesi del 2023.

Il 7 marzo 2022, a Potenza, l’allora Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, inaugurò una sezione operativa della Dia.

La Basilicata ‘è caratterizzata – è specificato nella relazione – da un territorio che presenta due macroaree: l’entroterra potentino, caratterizzato da realtà urbane meno sviluppate demograficamente ed economicamente e l‘area costiera materana, al confine con Puglia e Calabria, a forte vocazione agricola e turistica.

L’evoluzione del fenomeno mafioso si sostanzia in maniera differente tra le province di Potenza e di Matera.

L’area costiera della provincia di Matera ha subito nel tempo l’influenza criminale dei gruppi tarantini che, lungo la fascia ionica, hanno costituito un asse criminale con gruppi autoctoni e i clan calabresi.

Gli interessi criminali prevalenti in questa fascia sono quelli del traffico di stupefacenti, anche con la partecipazione di sodalizi albanesi, delle estorsioni e del riciclaggio soprattutto nelle attività commerciali del settore turistico-alberghiero”.